L’Accademia della Crusca boccia la ‘schwa’ inclusiva
L’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo costituita il 25 marzo 1585 a Firenze, è un’istituzione italiana che raccoglie insieme tutti i più importanti filologi ed esperti della lingua nostrana e si impegna a dare esplicazioni per quanto riguarda grammatica, glossario e simili.
L’ultimo intervento in ordine cronologico è quello che riguarda la schwa, ovvero sia la e al contrario utilizzata al termine delle parole onde evitare di scegliere un genere per i termini e aumentando dunque l’inclusività. In alternativa a questo sempre più spesso vediamo parole terminare con l’asterisco. Ebbene, la Crusca si è espressa in modo negativo su questa tendenza, spiegando che, nella lingua italiana, è preferibile comunque utilizzare il maschile plurale.
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Le prime righe del secondo capoverso sono incomprensibili. Comunque la fine del discorso è ovvia. Ma che diamine di problema c’è se si usa il plurale maschile nei casi enunciati? Siamo nel ridicolo.
Donne intelligenti e fiere di essere donne se ne fregano. Sono sciocchezze. La sostanza conta. E l’abolizione delle discriminazioni.
il concetto è chiaro. la nostra lingua non ha bisogno di ritocchi ridicoli
Meno male.. almeno la nostra lingua lasciatela in pace