Bebe Vio contro Vannacci: “Disabili esclusi? Senza senso”

Continuano a far discutere le parole pronunciate dal generale Roberto Vannacci, che nella prima intervista da candidato della Lega alle elezioni europee, al quotidiano ‘La Stampa’, ha suscitato non poche polemiche per alcune sue prese di posizione. Compresa quella sulle persone con disabilità nella scuola.

In particolare, per Vannacci “la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”; per questo sono necessarie delle classi con caratteristiche separateper le persone disabili, che “aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare”. Perché “un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri”. E così a scuola, che d’altronde dovrebbe essere ”dura e selettiva, perché così sarà poi la vita”. Tali esternazioni hanno suscitato sconcerto nel mondo politico, tanto nella maggioranza che tra l’opposizione. E non solo.

Siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso”, è stata la risposta, data durante un’intervista al ‘Corriere della Sera’, di Bebe Vio, campionessa paralimpica, vincitrice di due medaglie d’oro individuali e di un argento e un bronzo di squadra nella scherma in carrozzina, ai Giochi di Rio 2016 e Tokyo 2020.

Vio si è detta d’accordo con il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli, che ha bollato comeirricevibilile parole di Vannacci. La schermitrice ha aggiunto che, se la scuola ha dei problemi, ciò dovrebbe costituire un “motivo per migliorare, non per peggiorare. Siamo stati anche i primi a inserire gli insegnanti di sostegno. Sono utili anche a chi non ha disabilità”, ha aggiunto, citando l’esempio dei ragazzi stranieri che ancora non sanno l’italiano. “Anche nelle mie classi ce n’erano. O a quel mio compagno che non capiva l’italiano, perché a casa parlava solo in dialetto veneto, e gli è stata affiancata una persona. Dividiamo anche loro? Giusto che si venga aiutati”.

L’atleta ha poi ricordato di quando, dopo l’amputazione degli arti, tornò a scuola: “È stato molto importante avere i miei compagni vicino”. E ancora: “Al liceo ci si aiutava. È anche così che si scopre e attua la solidarietà”. Inoltre, “stare insieme a compagne e compagni che avevano qualche condizione di disabilità fin da quando ero piccola mi è servito a crescere, e questo vale anche per loro. In particolare, a me ha aiutato a entrare con molta più facilità nel mondo della disabilità, perché la conoscevo”.

Bebe Vio ha poi contestato anche l’affermazione di Vannacci sul non far correre i 100m a una persona con disabilità con chi fa il record del mondo. “Non conosce Markus Rehm, un saltatore in lungo tedesco. È amputato a una gamba e da anni è il migliore del mondo, non solo fra i paralimpici, anche fra gli olimpici. A Wembrace Sport, l’evento organizzato da art4sport, la mia associazione, partecipano insieme persone con e senza disabilità”. In conclusione, l’olimpionica ha ricordato che “ognuno ha delle peculiarità diverse. Non si tratta solo di una condizione di disabilità, ma tutto ciò che ci identifica fisicamente e culturalmente come persone. Sarebbe ridicolo suddividerci in categorie visto che ognuno è diverso dall’altro”. E ancora. “Una società buona deve essere una società inclusiva, non che divide. Se si è insieme, possiamo ognuno essere utile e di aiuto per gli altri”.

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