Da Mussolini ai ”disabili da escludere”, l’intervista al contrario di Vannacci

Mussolini è uno statista, come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato. È la prima definizione di statista sul dizionario”. Queste le parole pronunciate dal generale Roberto Vannacci, in una lunga intervista al quotidiano ‘La Stampa’ che sta facendo non poco discutere.

Il candidato della Lega al Parlamento europeo ha affermato che oggi l’antifascismo non haalcun senso. A me non piace essereanti’. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa”, mentre i valori della Resistenzasono tutti valori che sono garantiti dalla Costituzione. E io la Costituzione l’ho difesa sui campi di battaglia di mezzo mondo, tra colpi di mortaio e proiettili, rischiando la mia vita. Sarebbe una buona prova per tutti”.

Nondimeno, recentemente il generale è stato sospeso undici mesi dall’Esercito in relazione alla pubblicazione del suo controverso libro Il mondo al contrario, che gli ha garantito molti soldi e tanta notorietà, ma che, secondo il Ministero della Difesa, è stato un gesto all’insegna di una “carenza del senso di responsabilità”, avendo determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata” e Vannacci compromesso con la sua pubblicazione “il prestigio e la reputazione” dell’Esercito. Inoltre, la procura ordinaria, la procura militare e la Corte dei conti stanno indagando sui rimborsi gonfiati e intascati indebitamente da Vannacci e famiglia durante il suo servizio in Russia. Il reato ipotizzato è quello di truffa e peculato: l’inchiesta è iniziata a seguito della denuncia di un supertestimone, il colonnello dell’Esercito, Vittorio Parrella. Non solo. Sotto indagine anche per istigazione all‘odio razziale, Vannacci rischia una nuova inchiesta della procura militare, poiché nel suo nuovo libro ‘Il coraggio vince’ avrebbe rivelato segreti dell’esercito.

Le forze di Polizia sono chiamate a intervenire per far rispettare le regole. Se qualcuno vuole infrangerle, si mette nelle condizioni di essere manganellato”, ha poi aggiunto Vannacci. Restando sui diritti umani, in merito all’aborto, invece, “si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere e convincere la donna a non abortire”, anche perché “non credo che l’aborto sia un diritto“. Quanto invece alla candidatura tra le fila leghiste, che ha provocato non pochi malumori nella base, da cui provengono sempre più voci critiche nei confronti del segretario Matteo Salvini, “non c’è bisogno di porgere ramoscelli d’ulivo, perché io non ho mai sollevato alcun problema”, ha sostenuto. “Se qualcuno si è espresso negativamente nei miei confronti, lo capisco, fa parte di una fase, ma quando si tratterà di lavorare insieme spero si chiudano gli armadi del passato e si guardi al futuro”.

Il candidato leghista ha poi parlato anche di scuola e istruzione. “Sono un fautore delle scuole pubbliche, ma vorrei fossero più severe. Oggi si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti, anche di quelli più bravi. E invece la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”. Per questo, ha detto Vannacci, sono necessarie delle classi concaratteristiche separate’”, che “aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche, mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola”. Il generale ha poi aggiunto che la scuola dovrebbe essere “dura e selettiva, perché così sarà poi la vita”.

Infine, in merito alle sue idee per cambiare l’Europa, Vannacci ha detto che il problema dell’Uela costruzione di una sua identità”. La principale problematica per il candidato leghista non riguarda tanto le politiche sociali o economiche, ma la mancanza di un simbolo. “La bandiera blu con tante stelle che identità vuole rappresentare? Non abbiamo nemmeno un animale a simboleggiarci. La Russia ha l’orso, gli Usa l’aquila. E l’Europa?”. Vannacci ha poi aggiunto che ha già un’idea su quale animale vorrebbe, non volendolo però ancora rivelare.

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