L’Onu accusa Israele: “A Gaza usa la fame come arma di guerra”

L’alto commissario per i diritti umani dell’Onu Volker Türk ritiene plausibile che Israele stia usando la fame come arma di guerra a Gaza.

Lo ha sostenuto in un’intervista all’emittente britannica ‘Bbc’, sposando una tesi sostenuta anche dal vicepremier irlandese Michael Martin, secondo cui, se fosse confermato, “ciò costituirebbe un crimine di guerra”. E proprio l’Irlanda ha annunciato che parteciperà alla causa del Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia: Dublino è pronta a collaborare per convincere il tribunale che l’intento genocidario di Tel Aviv si stato tradotto e stia venendo messo in atto tramite azioni atte a provocare consapevolmente fame e carestia.

Israele sta rallentando o trattenendo la consegna di aiuti. Condanniamo gli attacchi di Hamas contro civili e soldati israeliani del 7 ottobre, inclusi omicidi, stupri e sequestri, ma nessuno dovrebbe sfuggire alla responsabilità delle proprie azioni, inclusi eventuali tentativi di trattenere gli aiuti per le persone che ne hanno bisogno a Gaza”, ha detto Türk nell’intervista alla ‘Bbc’. Il diplomatico ha sottolineato che “i miei colleghi dicono che ci sono molte complicazioni burocratiche. Ci sono ostacoli. Posso solo dire che i fatti parlano da soli. Capisco che sia necessario effettuare dei controlli, ma questo non può richiedere giorni per essere fatto”.

Il ministro dell’Economia israeliano, Nir Barkat, ha respinto l’accusa, derubricata ad “assoluta sciocchezza, totalmente irresponsabile da dire. Stiamo permettendo l’ingresso di tutti gli aiuti offerti da Stati Uniti e resto del mondo”.

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