L’ultima frontiera del pizzo sono le recensioni negative sul Web

Le mafie operano sempre più spesso anche attraverso il Web. E così il racket mafioso si presenta anche in una nuova versione, 2.0. In particolare, sempre più di frequente la criminalità organizzatabombardadi recensioni negative i commercianti che si rifiutano di pagare il pizzo, minando così l’attività di coloro che non vogliono piegarsi alla mafia.

A spiegare il funzionamento del pizzo 2.0 è stato Raffaele Vitale, responsabile del nuovo punto Fai, la Federazione antiracket italiana, di Chiaiano, nel Napoletano, un punto di riferimento per i commercianti dei quartieri vicini, da Scampia a Piscinola, da Miano a Marianella. “Oltre alle minacce tradizionali, ci sono anche quelle informatiche, perché oggi ci sono anche bombardamenti di recensioni negative sui social se tu, ristoratore, barista o commerciante, rifiuti di pagare quei 100 o 200 euro al mese. È una cyber estorsione, alla quale spesso si cede, perché chiedono cifre anche irrisorie per non riempirti di recensioni negative. È un fenomeno pericoloso, una nuova frontiera del malaffare”, ha aggiunto Vitale. Il nuovo centro di Chiaiano è stato intitolato a Francesco Tammaro, “che nel 1985, proprio in seguito alla denuncia, venne ammazzato dalla camorra”, ha ricordato Vitale. “Questo ci dà la misura drammatica della differenza tra il denunciare rimanendo isolati e invece di farlo all’interno della rete dell’antiracket, dove in questi 35 anni nessuno è stato ucciso”.  

La gravità del fenomeno è stata confermata anche al questore di Napoli, Maurizio Agricola. “Oggettivamente, il numero di denunce per usura ed estorsione non è confortante. Le denunce sono ben al di sotto della realtà del racket e per questo fare rete è un momento di aiuto e di crescita”, ha spiegato, sottolineando che “estorsione, usura e traffico di stupefacenti sono le fonti di guadagno principale della camorra, che poi reinveste questi capitali. Quindi combattere il racket vuol dire togliere l’humus e il denaro alla camorra. So che denunciare è difficile, per la solitudine dei commercianti e degli imprenditori e per questo le associazioni sono importanti, perché li accompagnano e non li lasciano soli”.

Lascia un commento