Crisi climatica. Il Papa: “Finisca questa guerra al Creato”

Ascoltiamo l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica e a porre fine a questa insensata guerra al Creato”.

Questo l’appello rivolto da Papa Francesco, ieri in un messaggio in vista della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, che si celebrerà il primo settembre. Il tema scelto dal Pontefice è ‘La cura della casa comune’, una questione molto cara a Bergoglio, come testimoniato dall’Enciclica del 2015 Laudato Sì.

Papa Bergoglio ha puntato il dito contro ilconsumismo rapace, alimentato da cuori egoisti” che “sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta”, esprimendo preoccupazione per l’“uso sfrenato di combustibili fossili” e “l’abbattimento delle foreste”, che “stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità. Spaventose carenze idriche affliggono sempre più le nostre abitazioni, dalle piccole comunità rurali alle grandi metropoli. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali”.

Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato?” si chiede poi il Santo Padre. Occorre “trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società”.

In ambito quotidiano, serve “essere il più possibile attenti alle nostre abitudini e scelte economiche, così che tutti possano stare meglio”, ad esempio “facendo un uso il più moderato possibile delle risorse, praticando una gioiosa sobrietà, smaltendo e riciclando i rifiuti e ricorrendo ai prodotti e ai servizi sempre più disponibili che sono ecologicamente e socialmente responsabili”. Le istituzioni, invece, devono sottrarsi dal mettere in pratica “politiche economiche che favoriscono per pochi ricchezze scandalose e per molti condizioni di degrado decretano la fine della pace e della giustizia”.

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