Fassino e il profumo rubato. Non sarebbe stata la prima volta

Il ‘caso’ del furto di un profumo al duty free dell’aeroporto da parte di Piero Fassino continua a tenere a banco. In particolare, secondo ambienti del lavoro aeroportuale, il deputato sarebbe recidivo. Per questo i vigilantes lo stavano tenendo d’occhio. E per questo i titolari del negozio avrebbero deciso di denunciarlo per essersi allontanato con in tasca il profumo Chance di Chanel del valore di un centinaio di euro.

Fassino ha sostenuto di aver preso il profumo per fare un regalo alla moglie; il parlamentare ha spiegato che, mentre aveva l’articolo in mano, ha ricevuto una chiamata, mettendo in tasca il profumo per rispondere, venendo quindi bloccato dalla sicurezza, cui avrebbe spiegato la circostanza. Tuttavia, i filmati delle telecamere di sorveglianza lo smentiscono: nelle immagini lo si vede mettere in tasca il profumo, senza avere tra le mani il telefono della presunta chiamata, come ha sostenuto. E lo si vede uscire dal negozio prima dell’intervento della sicurezza.

Sulla vicenda indaga la Procura di Civitavecchia. Parlamentare, Fassino gode però dell’immunità: per accertamenti sarebbe necessaria un’autorizzazione a procedere, che deve essere chiesta a Montecitorio. Ad ogni modo, per il deputato ci sarebbe una via d’uscita: la società potrebbe prendere in considerazione l’idea di ritirare la denuncia qualora Fassino pagasse il conto. Cosa che lui ha già detto di essere pronto a fare. In assenza di una querela, infatti, per le nuove norme, i magistrati non potrebbero procedere. E si eviterebbero non pochi imbarazzi.