Facebook e Google hanno finanziato l’abolizione della Roe v. Wade

Le conseguenze del ribaltamento della sentenza Roe v. Wade, che garantiva il diritto all’aborto nella Costituzione, stanno già agitando gli Stati Uniti.

Parrebbe infatti che Facebook stia rimuovendo i post degli utenti che condividono informazioni riguardo alla spedizione per posta della pillola abortiva, in alcuni casi bannando temporaneamente anche i loro profili. Facebook non ha risposto alle richieste di un commento, il portavoce di Meta Andy Stone ha twittato che la politica di Facebook non consente agli utenti di “acquistare, vendere, scambiare, regalare, richiedere o donare prodotti farmaceutici.”

Quando si tratta della legalità della spedizione di pillole abortive, però, negli Stati Uniti nel 2021 la FDA ha reso possibile e legale l’invio di pillole abortive per posta. Con la caduta di Roe v. Wade, alcuni stati – tra cui Texas, Arizona e Tennesse – renderanno illegale la spedizione della pillola.

In ogni caso, non è la prima volta che Facebook e i giganti tech vengono accusati di attività controverse a sostegno delle lobby antiabortiste. Nel 2019, un report aveva messo in luce come Facebook stesse raccogliendo i dati personali ultrasensibili delle persone che, attraverso il social, cercavano informazioni sull’aborto. Dati che poi venivano venduti alle organizzazioni antiabortiste per utilizzarli come strumento per influenzare le persone con campagne ad hoc, in violazione delle politiche del social network.

Inoltre, una revisione dei bilanci pubblici di Facebook, Google e Amazon ha mostrato che i giganti della tecnologia hanno finanziato per anni alcune delle più influenti organizzazioni politiche conservatrici e gruppi di “dark money” responsabili della guerra ai diritti civili. Questi gruppi includono The Federalist Society, Heritage Foundation, American Enterprise Institute, Committee for Justice e Republican Attorneys General Association.

Solo The Federalist Society, ha raccolto tra il 2014 e il 2017 250 milioni di dollari per ribaltare la Roe v. Wade, ricevendo donazioni da Google e Facebook ogni anno dal 2015.

Lascia un commento