Perché la riforma del numero chiuso a Medicina è populista

Al liceo c’erano quelli che si candidavano per fare i rappresentanti d’istituto e invariabilmente promettevano un nuovo campo da calcetto. Ecco, a ciascuno le sue battaglie: politici italiani di destra e di sinistra promettono l’abolizione del numero chiuso a Medicina. “Grande soddisfazione per lo stop al numero chiuso a Medicina, una storica battaglia della Lega che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al Senato. Dalle parole ai fatti!”, ha twittato giubilante il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini dopo la decisione del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato di adottare il testo base “per dire basta al numero chiuso a Medicina”. Una decisione trasversale, condivisa anche dall’opposizione.

Come se il problema fosse il numero degli studenti iscritti a Medicina e non la necessità di medici specialisti (mancano 4 mila medici d’urgenza, dice la Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza). Peraltro, per ora il numero chiuso non è affatto superato; l’iscrizione sarà libera per il primo semestre, ma poi il testo di ingresso per accedere al secondo semestre ci sarà. “Per fortuna”, dice a Lettera43 Carlo Palermo, segretario generale di Anaao-Assomed, il più grande sindacato di medici ospedalieri, “semmai è un trasferimento di potere verso i docenti universitari che riacquistano la possibilità di determinare la selezione dei futuri medici al posto del concorso nazionale”.

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2 thoughts on “Perché la riforma del numero chiuso a Medicina è populista

  1. Ma cosa è che non gli va bene ai sindacati dei medici ? Sarà meglio una sana selezione degli iscritti da parte dei loro insegnanti o un quiz idiota in cui ti chiedono chi ha vinto Sanremo o il grande fratello ? E’ risaputo che un buon chirurgo sappia chi ha vinto il grande fratello! 🤣🤣🤣

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