Niente più ingressi in Israele per almeno due settimane

Israele vieta l’ingresso di stranieri con voli internazionali per le prossime due settimane per combattere la diffusione della variante Omicron del Covid-19. La decisione, riferisce il Times of Israel, è stata presa dal comitato per la lotta al coronavirus.

Le altre misure decise sono un isolamento di almeno tre giorni per i cittadini israeliani in arrivo dall’estero. Quelli provenienti da Paesi in zona rossa dovranno mettersi in quarantena in hotel indicati dalle autorità fino a quando non avranno un risultato negativo del test anti-Covid. Il servizio di sicurezza interno Shin Bet sarà impiegato per localizzare le persone infette.

6 thoughts on “Niente più ingressi in Israele per almeno due settimane

  1. Il sacro santo stato d’Israel, portatore di luce e democrazia, deve ogni giorno affrontare le minacce delle organizzazioni terroristiche di hamas e hezbollah, finanziate dal Qatar per acquistare razzi e missili dall’Iran e dalla Siria e con l’unico scopo quello di “cancellare dalla faccia della terra il sacro stato d’Israel “. Il santo stato affronterà questa ed altre minacce a testa altissima, come sempre fatto . siamo sopravvissuti all’olocausto e sopravviviamo al fuoco giornaliero di ben due organizzazioni terroristiche. il santo sacro stato sopravviverà e risplenderà anche a tale variante

  2. 3000 anni fa, Gerusalemme e’ stata costruita come la capitale di Israele. E’ stata attaccata 52 volte, assediata 23 volte, saccheggiata 39 volte, distrutta e ricostruita 3 volte e conquistata e riconquistata 44 volte. 3000 anni dopo, rimane la capitale di Israele. ❤️
    Questa sera tutti gli ebrei del mondo hanno acceso il primo lume di Hannukka’.

    Chag Hannukka’ Sameach, felice Hannukka’, da Gerusalemme, capitale d’Israele!!🕎✡️🇮🇱

  3. La Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, il nonno di Eitan Biran, il bambino di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone Lo rende noto la famiglia secondo cui il piccolo può ora tornare in Italia come disposto già dalle prime due sentenze israeliane.

    Cit.

  4. OGNI TANTO E’ BENE RINFRESCARE LA MEMORIA

    “Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c’è dubbio. Ma lo sono degli Stati Arabi, non d’Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta.

    Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato fedain scarica su Israele l’odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell’altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso.”

    La terra di Israele è sempre stata la terra degli ebrei. Se leggiamo le descrizioni di Gerusalemme fatta nel 1800 da Marx e Mark Twain, leggiamo di “una città povera e miserabile abitata nella parte Est, interamente, da ebrei poveri e miserabili che erano sempre vissuti lì, da tremila anni”. Gli arabi erano sì in leggera maggioranza numerica ma in gran parte erano nomadi senza terra, l’unica vera comunità stanziale era quella ebraica che abitava le stesse case da migliaia di anni.

    Gli ebrei sionisti emigrati nel ‘900 si sono massacrati a dissodare, irrigare, fabbricare desalinizzatori, sono morti a migliaia di stenti e di malaria, parassitosi, colera, ameba, tifo, setticemia e tetano. Sono morti a decine di migliaia, ma poi hanno vinto, il deserto è fiorito, dove cerano lande desolate è nato un paese di filari di vite e di limoni.

    Per poter di nuovo odiare gli ebrei è violato il diritto civile, che per dirla con un toscanismo si riassume in “chi vende, poi, non è più suo”. Gli arabi la loro terra se la sono venduta, prima ai sionisti facendola pagare carissima, poi alla comunità internazionale intascando 66 anni di fiumi di denaro per risarcirgli il “dolore” di aver perso 20.000 chilometri quadrati di terra che non è mai stata loro, meno del Piemonte, che quando c’erano loro era un terra di sassi, paludi e scorpioni.

    Indro Montanelli sul Corriere della Sera il 16 settembre 1972

    OPS, LE BUGIE DI HAMAS VENGONO SMENTITE

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