Stress test e alternatore, le ipotesi sulla strage alla centrale di Suviana

Sabato scorso si è verificato un incidente alla centrale di Bargi, che ha provocato la morte di sette operai e il ferimento di altri otto, cinque dei quali in gravi o gravissime condizioni.

Al momento i consulenti sono al lavoro per estrarre informazioni dalla scatola nera dell’impianto del bacino di Suviana, il sistema Scada di supervisione e controllo. Mentre proseguono le indagini della Procura di Bologna, che indaga per omicidio e disastro colposi, nelle ultime ore è emerso che nella centrale idroelettrica era in corso un collaudo, uno dei molti test necessari in relazione ai lavori di ammodernamento tecnologico dell’impianto, iniziati nel 2022 e giunti alla fase finale. Qualcosa non ha funzionato, probabilmente nell’alternatore, come hanno riferito alcuni testimoni presenti al momento dell’esplosione, che hanno parlato di uno strano rumoreprima dello scoppio.

Oltre che dallo Scada, alcune informazioni utili per ricostruire quanto avvenuto potrebbero arrivare dai Plc, i dispositivi computerizzati per monitorare macchine e processi produttivi in ambienti industriali. I tecnici erano impegnati in uno stress test, che solitamente avviene portando le macchine alla massima potenza. Secondo quanto riferito dal ‘Corriere della Sera’, anche se manca la conferma da fonti ufficiali, appena prima dell’incidente sarebbero stati eseguiti alcuni test sul sistema meccanico, mentre in mattinata sarebbe stato in corso quello elettrico; intorno all’ora dell’incidente, sarebbero stati in corso test di collegamento con la rete elettrica, facendo aumentare progressivamente la portata dell’acqua nell’impianto. “Più acqua entra, più cresce l’energia immessa nel gruppo di produzione e, quindi, quella immessa nella rete. Fino al punto limite”, ha spiegato il quotidiano.

Non è chiaro in quale momento si sia verificato il malfunzionamento che ha portato al tragico incidente. Risposte utili alle indagini potrebbero emergere dai piani -10, -9 e -8, ancora allagati, su cui personale specializzato ed Enel sono al lavoro per svuotarli con delle idrovore.

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