Israele si confronta con l’esenzione dal servizio militare per gli ebrei ultraortodossi

Nelle ultime settimane, Israele è stata coinvolta in una crisi politica legata all’esenzione dal servizio militare degli ebrei ultraortodossi. Questa esenzione, in vigore fin dalla fondazione dello Stato di Israele, è diventata una questione politica urgente in seguito al conflitto con Hamas e all’invasione israeliana della Striscia di Gaza. Mentre centinaia di migliaia di israeliani laici sono stati chiamati al servizio militare come riservisti, molti ebrei ultraortodossi hanno evitato l’arruolamento grazie a un’esenzione religiosa, una pratica considerata ingiusta dalla maggioranza della popolazione del paese.

La questione è tutto tranne che nuova e ha scatenato polemiche per decenni in Israele. Il punto chiave è che l’esenzione per gli ultraortodossi non è sancita dalla legge israeliana, ma è concessa attraverso una serie di esenzioni emanate dal governo come misure amministrative temporanee. In questo contesto, è intervenuta la Corte Suprema israeliana, che prima ha imposto al governo di regolarizzare questa condizione e successivamente ha ordinato la sospensione dei fondi pubblici agli studenti ultraortodossi che non svolgono servizio militare.

Questa situazione crea seri problemi per il governo di estrema destra del primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenuto da due partiti ultraortodossi (da quando Hamas ha attaccato il 7 ottobre, forze dell’opposizione si sono unite al governo, ma tutti i partiti e i ministri più estremisti sono rimasti). Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, la questione dell’esenzione potrebbe mettere in discussione persino la stabilità del governo.

A febbraio, la Corte Suprema israeliana ha stabilito che il governo non ha il potere di garantire l’esenzione agli ultraortodossi attraverso misure amministrative e ha ordinato al governo di promulgare una legge per affrontare la questione. La Corte ha dato al governo tempo fino al 1° aprile per presentare una legge che codifichi ufficialmente l’esenzione per gli ultraortodossi, ma finora le parti coinvolte non sono riuscite a trovare un accordo. Se la scadenza passa senza una risoluzione, teoricamente il governo dovrebbe iniziare ad arruolare gli studenti ultraortodossi. Il governo ha chiesto un’estensione di 30 giorni per cercare di risolvere la questione, ma non è ancora chiaro se sarà concessa.

Giovedì, inoltre, la Corte ha ordinato una sospensione temporanea dei fondi governativi agli studenti ebrei ultraortodossi che non svolgono servizio militare. L’esenzione militare per gli studenti ultraortodossi consente loro di concentrarsi esclusivamente sullo studio dei testi religiosi ebraici e ricevere uno stipendio dallo Stato. Complessivamente, lo Stato israeliano spende circa 400 milioni di dollari all’anno per finanziare le yeshiva, scuole religiose, e gli stipendi degli studenti rappresentano circa un terzo di questi fondi.

In Israele, tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, uomini e donne, sono obbligati al servizio militare. Il servizio dura 32 mesi per gli uomini e 24 per le donne, dopodiché vengono inseriti nelle liste dei riservisti e possono essere richiamati per esercitazioni periodiche, a meno che non ricevano esenzioni speciali (per motivi di lavoro, salute o per donne con figli, ad esempio).

Nonostante questi obblighi, la stragrande maggioranza degli ebrei ultraortodossi, che aderisce a un’interpretazione rigorosa dell’ebraismo, è esentata dal servizio militare. Alcuni di loro servono nell’esercito, spesso come volontari, ma molti altri sono esentati. Il numero di uomini ultraortodossi in età militare che ricevono esenzioni è di circa 13.000 all’anno, ma solo 1.200 si arruolano effettivamente, mentre gli altri ricevono esenzioni. Inoltre, molti degli ultraortodossi che si arruolano sono coloro che hanno precedentemente lasciato le loro comunità, il che significa che il numero di ultraortodossi praticanti nell’esercito è ancora più basso.

L’esenzione militare per gli ebrei ultraortodossi risale alla fondazione di Israele nel 1948, quando il primo ministro David Ben Gurion concesse a un piccolo numero di uomini ultraortodossi che studiavano la Torah nelle yeshiva la possibilità di evitare il servizio militare a condizione che continuassero i loro studi religiosi. Nel corso del tempo, la comunità ultraortodossa è cresciuta significativamente, costituendo il 13% della popolazione di Israele, oltre 1,2 milioni di persone. Di conseguenza, il numero di uomini ultraortodossi che chiedono esenzioni è aumentato, con circa 66.000 attualmente registrati come studiosi della Torah e quindi esentati dal servizio militare.

Tuttavia, la questione dell’esenzione è diventata sempre più controversa e divisiva nel corso degli anni, specialmente tra la maggioranza degli israeliani che sono tenuti a svolgere lunghi periodi di servizio militare. A partire dagli anni ’90, la Corte Suprema si è pronunciata più volte sull’esenzione, consider

andola incostituzionale perché viola il principio di uguaglianza tra i cittadini. Alcuni governi di centrosinistra hanno tentato di negoziare accordi con le comunità ultraortodosse per aumentare il numero di coscritti, ma senza successo. Con la scadenza del 1° aprile alle porte, il governo è sotto pressione per trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze delle diverse fazioni della società israeliana.

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