Quanto è importante il dritto all’aborto nelle elezioni Usa?

Con lo spettro delle elezioni presidenziali Usa di novembre 2024 all’orizzonte, i repubblicani stanno ricalibrando il loro approccio a una delle questioni che più spinose che hanno spaccato il Paese: l’aborto. Con sforzi interni al partito per mantenere una maggioranza sempre più risicata alla Camera dei rappresentanti, gli strateghi del Grand old party stanno esortando i candidati in tutti i 50 Stati ad affrontare l’argomento di petto, riconoscendo l’importanza di una comunicazione chiara con gli elettori soprattutto nei collegi più competitivi degli swing States.

Un breve promemoria confidenziale circolato all’interno del comitato della campagna elettorale dei repubblicani della Camera, ottenuto dal Wall Street Journal, ha sottolineato la necessità di affrontare senza tabù il tema dell’aborto. Contrariamente alle precedenti tattiche di “evasione” tematica, la nota sottolineava che i repubblicani non soffrono affatto di una carenza politica, ma di un problema di branding. Concedendo ai democratici – in questo caso con Kamala Harris in testa – di monopolizzare la narrazione sull’aborto, il Partito repubblicano ha permesso che tra gli elettori persistessero idee sbagliate sulla posizione ufficiale dei conservatori che si riaffacciano alle elezioni.

Secondo la nota, la reticenza dei candidati repubblicani ad articolare le loro idee sfumate ha portato molti elettori a percepire il partito come uniformemente contrario all’aborto in qualsiasi circostanza umana. In realtà, all’interno dei ranghi del Gop esiste uno schieramento di punti di vista diversi molto complesso, soprattutto nei collegi in bilico in OhioWisconsinMichigan e Pennsylvania. Per correggere questa percezione errata, la direttiva ha invitato i candidati ad articolare con sicurezza la propria posizione e a coinvolgere direttamente gli elettori sulla questione, anziché ricorrere all’ambiguità o a evitare l’argomento.

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