In Francia la Camera approva legge per tassare la fast fashion

Giovedì in Francia la Camera bassa del parlamento ha approvato una serie di misure per contrastare la vendita e l’acquisto di capi di fast fashion, cioè provenienti da una “produzione tessile a basso costo, spesso remota e delocalizzata”, che hanno un impatto negativo sull’ambiente e sui diritti dei lavoratori. La misura principale della proposta di legge prevede un sovrapprezzo sui venditori e riguarda in particolare gli articoli dei produttori di massa, come Shein. Il via libera definitivo spetta al Senato.

L’approvazione definitiva della legge renderebbe la Francia il primo Paese al mondo a “legiferare per limitare gli eccessi della moda ultraveloce”, ha dichiarato Christophe Bechu, ministro per la Transizione ecologica. Il disegno di legge si divide in tre articoli. Il primo prevede l’obbligo per gli e-commerce di inserire accanto al prezzo un messaggio sull’impatto ambientale e che incoraggi al riuso e alla riparazione. Il secondo articolo introduce una tassa ambientale, cioè un sovrapprezzo legato all’impronta ecologica della fast fashion di 5 euro a capo, che salirà a 10 euro entro il 2030.  Il sovrapprezzo non potrà superare il 50 per cento del prezzo di un capo. Il terzo articolo pone l’obbligo di limitare la pubblicità che incoraggia l’acquisto degli articoli della moda veloce.

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