Il 2023 è stato un anno da record per la spesa per le armi

La guerra in Ucraina e l’aumento delle tensioni geopolitiche hanno causato lo scorso anno il più grande incremento della spesa militare a livello globale dal 2009. Questo quanto emerge da un’analisi dell’Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca della Pace (Sipri). In particolare, nel 2023 gli investimenti in armi hanno raggiunto i 2.290 miliardi di euro, +6,8% rispetto al 2022. Si tratta del 2,3% del Pil globale.

La spesa bellica è stata trainata dagli Stati Uniti, che hanno investito in armi più di ogni altro Paese al mondo, 860 miliardi di euro, +2,3% in più rispetto all’anno precedente. Si tratta del 37% della spesa bellica globale, il 68% di quanto investito dai 31 Paesi membri della Nato, una cifra tre volte superiore a quella della Cina, secondo Stato per investimenti nell’industria militare. Anche i Paesi europei hanno aumentato gli investimenti nella difesa. Tra questi spicca la Polonia, che ha incrementato la propria spesa in un anno del 75%.

Secondo il rapporto, la spesa complessiva dei Paesi della Nato nel 2023 ammontava a 1.260 miliardi, il 55% del totale globale. “Gli ultimi due anni di guerra in Ucraina hanno cambiato radicalmente le prospettive degli Stati europei sulla sicurezza. Questo cambiamento nella percezione della minaccia si riflette nella destinazione di quote crescenti del Pil alla spesa militare”, ha contestualizzato il Sipri. Quanto alla Russia, terzo Paese al mondo per spesa bellica, dietro Usa e Cina, la cifra stanziata per le armi da parte di Mosca è stimata in 102 miliardi di euro, il 5,9% del Pil, +24% rispetto al 2022. In crescita del 51%, invece, la spesa bellica dell’Ucraina, ottavo investitore mondiale nel settore delle armi.

Incrementi nella spesa bellica si sono registrati anche in Asia e Medio Oriente. La Cina ha speso quasi 278 miliardi, +6% rispetto al 2022, mentre Israele ha incrementato gli investimenti bellici del 24%, a causa dell’offensiva nella Striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas dello scorso ottobre. +9%, invece, per l’Arabia Saudita. “Il grande aumento della spesa militare in Medio Oriente nel 2023 riflette la situazione in rapido cambiamento nella regione”, si legge ancora nel documento.

Secondo un altro rapporto pubblicato dall’Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca della Pace, l’Italia, uno dei principali esportatori di armi al mondo, ha incrementato l’export di armi dell’86% negli ultimi cinque anni: caccia, elicotteri da guerra, fregate, tank, altri veicoli corazzati e armi valgono miliardi di euro per le aziende della guerra del nostro Paese.

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