Rigopiano, chieste condanne per 150 anni, 12 per l’ex prefetto Provolo

Chieste condanne per oltre 150 anni: è questa la conclusione a cui è arrivata la requisitoria della procura della Repubblica di Pescara nel processo per le 29 vittime della valanga che travolse l’hotel Rigopiano a Farindola (Pescara) il 18 gennaio 2017. Responsabili sono, per la procura, il Comune di Farindola e la Provincia di Pescara, ma per l’accusa non deve sfuggire il comportamento della prefettura e le mancanze amministrative gravi della Regione Abruzzo. La richiesta di condanna è per i 30 imputati, tra i quali spiccano, dunque, i 15 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, 6 anni per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco e 12 anni per l’ex prefetto Francesco Provolo.

Nel corso del suo intervento il pubblico ministero Andrea Papalia ha criticato i ritardi nell’apertura della sala operativa e del centro coordinamento soccorsi (Ccs). Il procuratore Giuseppe Bellelli ha affrontato invece la parte dei depistaggi: “Non ci sono grandi misteri oggi da svelare. C’era l’inefficienza grave della prefettura – ha detto Belelli in uno dei suo passaggi più duri -. Parliamo di un prefetto di provincia che lascia cadere nel vuoto una richiesta di aiuto”. Domani spazio agli interventi degli avvocati difensori e previste altre tre udienze entro la metà dicembre. Si presume di arrivare a sentenza dopo le festività di Natale, nei primi giorni del 2023.


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