L’Ucraina e i piani dell’Occidente per la ricostruzione

Otto mesi di guerra hanno portato l’Ucraina al collasso, il Paese è tenuto in piedi solo grazie agli aiuti dall‘estero, soprattutto da parte del Fondo monetario internazionale, degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Quest’anno l’economia ucraina crollerà di circa il 40 per cento, secondo le stime della Banca Mondiale.

Kyiv sopravvive quindi grazie alle iniezioni di liquidità occidentali che servono in primo luogo per far funzionare l’apparato statale e tamponare le falle, discorso a parte ovviamente per gli aiuti militari, conteggiati a parte. L’Occidente naviga a vista, molto dipende appunto da che piega prenderà la guerra nella primavera del 2023, dopo il probabile congelamento invernale, ma il tema della ricostruzione, e della spartizione di quello che rimarrà dello Stato ucraino dopo il programma di privatizzazioni iniziato in piccolo a settembre, ma che promette grandi affari per chi vorrà investire quando verranno dismesse le grandi aziende statali, da quelle energetiche a quelle delle telecomunicazioni passando per i complessi industriali, anche militari, è già all’ordine del giorno, sia sull’asse Usa-Gran Bretagna, quello in prima fila, che in Europa.

1 thought on “L’Ucraina e i piani dell’Occidente per la ricostruzione

  1. Dopo aver preparato, finanziato, istigato gli stolti ucraini e i loro oligarchi, gli avvoltoi americani e inglesi si preparano a banchettare sul cadavere del defunto. Come sempre gli anglosassoni perseguono il loro metodo predatorio. Disgusto profondo.

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