Il Primo Maggio in piazza, tra Covid e Ucraina
Lavoro, diritti, uguaglianza. Ma anche pace, parità, salari giusti. Sono le parole d’ordine di oggi e di sempre della Festa del Primo Maggio, festa in cui si celebrano e si ricordano fin dal 1882 i diritti e le conquiste dei lavoratori di ogni parte del mondo.
Quest’anno la manifestazione nazionale organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, in Piazza San Francesco ad Assisi, ha un titolo che richiama la tragedia della guerra in Ucraina: “Al lavoro per la pace”. Questo lo slogan dei sindacati confederali. “Siamo contrari alla guerra, vogliamo lanciare un messaggio per fermare questa guerra assurda voluta da Putin che sta facendo pagare un prezzo pesantissimo alle persone”.
Così, se da un lato il primo appello è a “fermare questa guerra assurda voluta da Putin”, impedendo “che diventi una guerra mondiale” come dice il segretario della Cgil Maurizio Landini, dall’altro il lavoro tiene ovviamente banco con una serie di appunti al governo e la richiesta di “fare”, non solo per sostenere i redditi, ma anche per garantire un lavoro “dignitoso, di qualità e contrattualizzato”, come chiede il leader della Cisl Luigi Sbarra. Senza dimenticare gli incidenti sul lavoro.
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Scrivono di fermare la guerra mandando armi da ogni parte del mondo? Più armi arrivano più gente muore e più la guerra continua.
Questa guerra non è voluta solo da Putin, anzi, soprattutto da Zalenski per incapacità di controllo e disubbidienza dei patti con la Russia. Tant’è vero che la guerra in Ucraina è scoppiata fai dalla secessione.
Quindi Nessuna solidarietà a Zalensky e l’Italia doveva essere neutra senza né aiuti per l’invio delle armi, ne sanzioni verso la Russia. Le sanzioni c’è le siamo fatte da soli, come un autogol.
Riguardo alla festa del lavoro non mi esprimo, si dovrebbe festeggiare tutti i giorni in cui il lavoro non manchi
Poi Zalensky non è un eroe, per consideralo eroe non doveva mandare al macello i civili obbligati a combattere, forse era molto meglio se si arrendeva e rassegnare il suo comando per incapacità.
Bisogna parlare anche dei salari
È dei morti sul lavoro
Più che dei salari bisognerebbe parlare del costo della manodopera
Se per esempio io pago 1.500 ad un dipendente a me costa 3.000 non sarebbe meglio sempre con la stessa cifra dare 2.000 al dipendente e 1.000 allo stato ? Tanto questi buttano via un sacco di soldi