Perché lavoriamo tutto il giorno?

Nelle filandre torinesi di fine Ottocento si lavorava, in media, 16 ore con mezzo giorno di pausa ma solo per andare in chiesa. Nel 1906 negli stabilimenti FIAT di Torino 10 ore al giorno, ma per sei giorni a settimana. Nel 1970 le ore settimanali di un tempo pieno sono passate a 40, i più hanno iniziato a lavorare cinque giorni a settimana.

C’è un filo rosso che collega tutti questi eventi: ogni volta che i lavoratori e le lavoratrici chiedevano una riduzione degli orari la risposta degli industriali era la stessa “Il sistema non reggerà”. Eppure, senza sorprese, ha retto.
Il progresso tecnologico – e specialmente l’automazione – ci permetterebbe di ridurre le ore di lavoro e di dedicare parte del nostro tempo per attività di socializzazione e creatività. L’idea non piace perché una riduzione di ore di lavoro (a parità di stipendio, sia chiaro) significherebbe minor profitto per i vertici delle aziende e per i loro azionisti, i cui dividendi il più delle volte si fondano sullo sfruttamento dei lavoratori e dell’ambiente.

In Spagna in questi giorni il dibattito è acceso sulla riduzione a 4 delle giornate lavorative. Da noi si lavora mediamente più che nel resto d’Europa, siamo i peggiori tra i Paesi Ocse. Ridurre le ore di lavoro significa autodeterminazione e riappropriazione di ciò che per tutti è più prezioso: il tempo. Si tratta, a tutti gli effetti, di redistribuzione. Ed è arrivata l’ora di pretenderla.

Alessandro Sahebi

Giornalista e attivista specializzato in diritto del lavoro che collabora anche con iNews

9 thoughts on “Perché lavoriamo tutto il giorno?

  1. Lo sfruttamento da noi esisterà sempre perché non ci sono i controlli… però io chiedo??? Ma perché non si limitano gli orari di apertura?? Tipo chiusura alle 20 di sera apertura alle 8…. Domenica si apre fino alle 12… giusto per fare un esempio

  2. Ma se fanno tutto le macchine e noi dobbiamo procreare per mantenere debiti politici ed alto il livello degli acquisti per poi pagare extra tasse se tutto questo ben di Dio, inquina…. Pensate c’è gente che lavora e non si diverte ed accumula senza godere per lasciare ai figli che butteranno tutto al cesso

    1. e ci sono figli a cui vengono lasciati solo i debiti di una vita di lavoro, perché non si va mai a paro quando le tassazioni si sovrappongono ai guai della vita… amici che se ne sono andati in germania o a Londra riescono a campare senza annaspare come noi qui. qualcosa vorrà pur dire.

  3. Che razza di visione a dir poco semplicistica della cosa…certo è tutto bello a parole ma la realtà è ben diversa…come avevo già fatto in passato esorto questo esimio pensatore a farsi un giretto nel mondo reale…

  4. Poi si fa presto a parlare quando si portano le aziende all estero perché qui non conviene più, bisogna abbassare il costo del lavoro poi si può parlare di lavorare meno

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