“Falsità per avere prestiti”. Bankitalia inchioda Santanchè

Una relazione di Bankitalia accusa la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, di aver falsificato i bilanci della propria società Visibilia per ricevere due prestiti dalla Banca Popolare di Sondrio, per un totale di 2 milioni e 740mila euro. Per altro, in un caso su richiesta e con il supporto di una lettera della stessa ministra del governo Meloni. E proprio grazie a quei soldi, Santanchè è riuscita a ottenere fondi di garanzia da parte dello Stato, dichiarando investimenti e pagamenti ai fornitori mai effettuati.

La relazione di Bankitalia è stata depositata ad aprile ed è inclusa nelle carte dell’inchiesta della Procura di Milano che indaga sulla deputata di Fratelli d’Italia per falso in bilancio, allorché Santanché avrebbe falsificato i bilanci di Visibilia per sette anni.

Tra i bonifici ricevuti ce n’è uno da un milione di euro, a favore di D1 Partecipazioni, di cui la ministra è proprietaria al 90% e Visibilia al 10%. Secondo la relazione, dopo un ‘no’ a una richiesta di 3 milioni di euro di finanziamenti, Santanché, in qualità di amministratrice unica, ha firmato una domanda per il nuovo prestito “sostenendo falsamente” che la società fosse una start-up, evitando così di presentare i bilanci in perdita e limitandosi a presentarne uno di previsione irrealistico. Visibilia ha così ottenuto 2 milioni di euro di mutuo “assistito dal fondo pubblico per le Pmi gestito da Mediocredito Centrale, contro-garantito da fondi comunitari”. Allegando 103 fatture di investimenti da effettuare con i soldi garantiti all’80% dal fondo pubblico. Fatture che erano tutte retrodatate.

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