Cosa prevede il Patto sui migranti approvato al Parlamento europeo

Mercoledì 10 aprile, nella mini-plenaria a Bruxelles, il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza tutti i dieci provvedimenti del Patto Ue sull’asilo e la migrazione

Il Patto, che ora deve essere approvato dai 27 Stati membri, “pone fine a otto anni di stallo nei ripetuti sforzi per rendere più rigorosa la gestione delle frontiere e i vari processi di asilo”. Così almeno dichiarano coloro che lo sostengono, che vedono nell’iniziativa una grande vittoria dell’Ue.

Ma cosa prevede il Patto su asilo e migrazione approvato dal Parlamento europeo?

Il Patto include nove atti legislativi e la normativa sulla gestione dell’asilo e della migrazione come elemento principale, volta a sostituire il Regolamento di Dublino. Quest’ultimo è un trattato internazionale che impedisce ai richiedenti asilo di presentare domande in più Stati membri. Il suo principio base, ovvero che i migranti possono chiedere asilo solo nel Paese in cui si arriva, rimarrà in vigore

Il nuovo pacchetto agirà su più fronti: accelera le procedure di asilo alle frontiere dell’Ue, impone nuovi e rigidi sistemi di screening e prevede il rimpatrio, nei rispettivi Paesi, delle persone che non hanno i requisiti per la protezione internazionale.

Una delle novità riguarda il meccanismo di “solidarietà obbligatoria”, che prevede che, per aiutare uno Stato in difficoltà nella gestione dei flussi, gli altri Paesi dell’Ue avranno due opzioni: potranno accogliere sul proprio territorio un certo numero di richiedenti asilo, oppure indirizzare un contributo economico allo Stato

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