Chiara Ferragni impugna il provvedimento dell’Antitrust

Chiara Ferragni ha deciso di impugnare il provvedimento dell’Antitrust, che aveva sanzionato “per pratica commerciale scorretta” l’influencer in relazione all’ormai nota vicenda del pandoro ‘Pink Christmas’ in collaborazione con Balocco. La multa aveva poi portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano, che oggi indaga Ferragni per truffa aggravata in relazione a un presunto “disegno criminoso” che comprenderebbe, oltre al pandoro, anche le collaborazioni con Dolci Preziosi per delle uova di Pasqua e la bambola Trudi. La multa prima e l’inchiesta poi hanno messo non poco in difficoltà Ferragni, scaricata da molti follower e sponsor; tuttavia, anche grazie all’aiuto di un nuovo team di comunicazione, nelle ultime settimane l’imprenditrice sembra essere passata al contrattacco.

Nelle 34 pagine di ricorso presentate al Tar, Ferragni contesta le multe comminate dall’Antitrust a due sue società, Tbs Crew e Fenice Srl, rispettivamente da 675mila e 400mila euro, definendole una misuradel tutto sproporzionata rispetto alla gravità e alla durata della condotta”. Nel ricorso si legge: “In nessun caso è stato rappresentato che l’acquirente avrebbe partecipato alla donazione con il suo acquisto e che la differenza di prezzo tra l’edizione limitata del pandoroPink Christmase il pandoro tradizionale Balocco sarebbe stata destinata a tale iniziativa benefica”.

La ‘difesa’ presentata dai legali di Ferragni poggia sul fatto che, sostengono, fosse scritto nero su bianco che la donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino, da 50mila euro, spettasse a Balocco. E “il suo importo è stato anche consistente”, dato che le vendite dei pandori griffati “non hanno raggiunto i risultati sperati” e “nel complesso, al termine della commercializzazione, le vendite non hanno riportato un esito soddisfacente”, hanno scritto gli avvocati dell’imprenditrice, che per l’iniziativa del pandoro ‘Pink Christmas’ avrebbe incassato un milione di euro. Ma non è tutto. Nel documento presentato dagli avvocati di Ferragni si legge che dalla vicenda il Regina Margherita di Torino ha ottenuto enormevisibilità gratuitamente”, oltre che dalla “ripetuta menzione dell’ospedale nei post e nelle stories” dell’influencer.

Nel provvedimento i legali hanno poi scritto che i pandorigriffatisono stati acquistati dai consumatoriprincipalmente, se non addirittura esclusivamente, in ragione dell’apposizione del marchioFerragnisul prodotto commercializzato, resoglamour’ ed in ‘edizione limitata’”. Il team legale ha poi aggiunto: “Del resto, la forza del brand Ferragni è tale che in passato, proprio facendo leva sulla sua attrattività e su mirati accorgimenti di packaging, alcune bottiglie di acqua da 75cl sono state vendute a circa 8 euro, quando ‘normalmente’ costavano meno della metà. E si è trattato di un successo commerciale, come testimoniato da rilevanti testate giornalistiche che hanno commentato la notizia”.

11 thoughts on “Chiara Ferragni impugna il provvedimento dell’Antitrust

  1. I legali si stanno arrampicando sugli specchi, argomentazioni non solo opinabili, ma ridicole.
    In un frangente come questo, la cosa più dignitosa da fare sarebbe stata il silenzio.

  2. Chiara, mi sei indifferente nè simoatica nè antipatica ma sicuramente arrivista. Attenta, che arrivista, non vuole significare per forza un aspetto negativo dell’animo umano ma una sicura determinazione nelle proprie scelte che non permettono di essere messe in discussione da critiche razionali o soggettive. Ti auguro di poter dimostrare nelle scelte che hai fatto di non aver anteposto solo i tuoi interessi personali disconoscendo la naturalezza di possibili azioni benefiche a favore di persone bisognose non vantandosene successivamente.
    Spero solo che la giustizia possa servire a mettere in chiaro queste condizioni.

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