Ecco la società che sta gestendo la comunicazione di Ferragni

Prima la multa dell’Antitrust perpratica commerciale scorrettanell’ambito dell’iniziativa del Pandoro Pink Christmas. Poi l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano, che ben presto si è allargata anche alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, dove potrebbe essere stato seguito un analogo schema. E tuttavia potrebbe non essere l’ultima iniziativa a finire sotto la lente degli inquirenti, che di recente hanno ipotizzato per il ‘caso’ pandoro il reato di truffa aggravata, decisamente più grave della ‘semplice’ frode in commercio. Non solo. La fuga degli sponsor, il calo dei follower, il negozio di Roma vandalizzato e le perdite per migliaia di euro: non è un bel momento per Chiara Ferragni.

L’imprenditrice digitale, che ha fatto della propria immagine un brand, dopo aver compreso che non sarebbe bastato un semplice contrattacco contro l’Antitrust e un’ammissione di colpa, o meglio di “errore di comunicazione”, oppure la promessa (mantenuta) di donare un milione di euro all’Ospedale Regina Margherita, e che nemmeno il silenzio avrebbe lenito le colpe, ha deciso di rivolgersi a una società, Community, per gestire la crisi e mantenere salda la propria reputazione.

Quella che Ferragni sta gestendo è una vera e propria crisi. D’immagine e, dunque, economica. Anzi. Essendo lei stessa un’azienda, da milioni di euro di fatturato, quella di Ferragni è una crisi aziendale. A essere sotto scacco è la sua reputazione, che è il suo asset principale, quanto di più importante ha da offrire al mercato: da ‘imprenditrice’ le permette di chiudere contratti con le aziende; da ‘influencer’ le consente, appunto, di influenzare i propri follower nelle loro scelte di consumo. Ovviamente, le due cose non sono separate, ma anzi si autoalimentano. Al momento, le sue capacità di influencing sono opache, mentre l’attrattività esercitata sui brand è asfittica. Per questo ha deciso di rivolgersi a una società di crisis management, Community.

Con sede a Milano, Roma e Treviso, Community è una società esperta in gestione di crisi, sia a livello nazionale che internazionale. Ad esempio, ha gestito la comunicazione nei casi dei crac Cirio e Parmalat, ma anche nei casi del Ponte Morandi, dell’ex Ilva e dell’Ospedale San Raffaele. L’amministratore delegato della società è Auro Palomba, in passato giornalista economico. Nel 1999 aveva creato con Maurizio Costanzo e Alessandro Benetton la Maurizio Costanzo Comunicazione, fondando poi Community. Quest’ultima si definisce “da più di 20 anni azienda leader nel mondo del reputation management”. Quanto a Palomba, si legge sul sito di Community, è stato impegnato in prima linea nelle più complesse operazioni straordinarie del nostro Paese, ha contribuito a costruire, gestire e difendere la reputazione di importanti famiglie imprenditoriali italiane e di grandi gruppi internazionali, finanziari e industriali”.

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