Medici in sciopero il 5 e 18 dicembre. Ecco perché

Il governo Meloni fa scioperare persino i medici. Martedì 5 dicembre i sindacati, Anaao-Assomed e Cimo, portano in piazza i camici bianchi, da Bolzano a Palermo, al grido di “La sanità pubblica non si svende, si difende”.

I medici scioperano per chiedere assunzioni, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico. Il taglio alle pensioni dei medici, annunciato ma poi rivisto, almeno a parole, dal ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ma che cosa chiede l’Anaao? “L’Anaao”, spiega il presidente Carlo Palermo a ‘Lettera43’, “chiede al governo di ritirare i provvedimenti, introdotti con la Legge di Bilancio, che tagliano le pensioni future dei dipendenti pubblici, in particolare dei medici, dei sanitari dei dipendenti e dei dirigenti di sanità, enti locali e insegnanti delle scuole primarie e ufficiali giudiziari”. Palermo continua: “Le modifiche apportate dall’articolo 26 della manovra di bilancio costituiscono una grave penalizzazione per la generalità dei giovani nel sistema contributivo: infatti, in caso di pensione anticipata prima dei 67 anni la pensione viene ridotta a cinque volte il minimo fino all’età di vecchiaia”. Lo sciopero sarebbe confermato anche qualora arrivasse la definitiva conferma del ritiro del taglio alle pensioni dei medici, perché «le rivendicazioni sono ampie e non limitate alle questioni previdenziali”.

Quello del 5 dicembre non sarà uno sciopero isolato. Altre sigle sindacali, Aaroi-Emac, Fassid e Fvm, hanno annunciato una nuova mobilitazione per il 18 dicembre. Anche qui nel mirino c’è la Legge di Bilancio firmata Meloni.

Il 18 dicembre fermeremo la sanità per 24 ore per non vederla fermata per sempre da una Legge di Bilancio che premia gli evasori e distrugge il diritto alla cura e la tutela della salute”, spiegano i sindacati. “Siamo sempre stati restii a proclamare uno sciopero nazionale perché, diversamente da altri scioperi, incide direttamente sulla risposta alla domanda di cura dei cittadini che è già da troppo tempo gravemente carente. Però, dopo le recenti delusioni sulle molteplici e ben note problematiche che questo governo aveva promesso di risolvere, vediamo negata qualsiasi soluzione proposta, vediamo danneggiato ulteriormente il Servizio sanitario nazionale e siamo colpiti direttamente da misure inaccettabili sul lavoro e sulle pensioni”.

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