Torna in libertà il boss Giovanni Brusca

È tornato oggi in libertà il boss mafioso Giovanni Brusca, 64 anni, uno dei più stretti collaboratori di Totò Riina.

Brusca ha scontato 25 anni di pena, saldando il suo debito con la giustizia. Per quattro anni sarà in libertà vigilata e sottoposto a controlli.

Prima di diventare un collaboratore di giustizia, Brusca innescò la bomba della strage di Capaci, uccidendo Giovanni Falcone il 23 maggio del 1992. Inoltre, ha anche ammesso di aver avuto un ruolo nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo. 

I famigliari delle vittime sono preoccupati per le conseguenze che possano derivare dalla scarcerazione di un ex-mafioso il cui appellativo era “scannacristiani”. Eppure, dimostratosi un collaboratore affidabile, ha ricevuto diversi benefici ed è uscito 45 giorni prima del previsto.

29 thoughts on “Torna in libertà il boss Giovanni Brusca

  1. Avrà anche pagato il suo debito con la giustizia ma il termine scannacristiani la dice lunga …… collaboratore per convenienza ed ora lo aspetta una vita sotto copertura ovviamente a nostre spese nascosto chissà dove……

  2. “Pagato il debito con la giustizia” vuol dire che la giustizia è ingiusta e non tiene conto né delle vittime né dei loro familiari. Una standing ovation 👏 👏 👏 per il nostro paese civile e progressista. M@v@ff@nculo!

  3. Che schifo… chi ha deciso questa sentenza ogni mattina guardandosi allo specchio dovrebbe bersi un bicchiere di vergogna e chiedere scusa al piccolo Di Matteo ai giudici Falcone e Borsellino e tutti gli agenti della loro scorta a tutti i morti innocenti per mano di questo maledetto animale… e spero solo che da oggi in avanti ogni giorno di libertà sia un calvario per lui

  4. E magari uno come Corona si becca l’ergastolo per qualche foto. Non che sia un santo, certamente da condannare anche quest’ultimo ma facendo la proporzione dieci sente che qualcosa non quadra 😑😑😑😑

  5. Come sempre …il popolo di pecore resterà indifferente . Scroceranno articoli e special ma il popolo di pecore che crede al COVID vaccino resterà a sedere sulla sua modesta vita ; paurosa e credulona ! VERGOGNA

  6. La strategia (o l’inadeguatezza) dello Stato nel combattere la mafia prevedeva esattamente questo: Brusca ha collaborato, anche in modo importante, e questi erano i patti.
    Umanamente sarà per sempre un mostro, per il resto c’è solo da chiedersi se il “pentitismo” è uno strumento moralmente accettabile, ancorché efficace?

  7. Dinanzi a queste “soggetti”, anche satana in persona, sarebbe una figura caritatevole…
    Mi ricordo il suo arresto in tv, aveva e suppongo, ancora ha, il vuoto dentro gli occhi, come se non avesse un’anima, ma solo il gelo…‼️
    Ed ancora una volta, la mafia, vince sulla nazione, e preciso nazione e non Stato, poiché molte volte, troppe volte, Stato è un sinonimo “carino”, usato per non dire mafia…‼️
    Ora speriamo che non gli venga dato, anche, lo status di persona sottoposta a protezione testimoni, poiché in quel caso, gli dovremmo dare anche uno stipendio, pagato da noi tutti, e non parlo di una cifra che prende un normale operaio, dico solo che parliamo di una cifra che è superiore, in alcuni casi anche di molto, di un’appartenente

  8. Lo Stato ha scelto molto pragmaticamente di ottenere informazioni utili per sconfiggere la mafia in cambio di benefici. Purtroppo bisogna scegliere per rompere il muro di omertà, solitamente i capi più importanti non si pentono e rimangono come Riina in carcere fino alla morte.

  9. Esattamente, Taseiido 🤷‍♂️
    Insieme ai magistrati Imposimato e Scopelliti, ma umanamente è moralmente è difficile accettare che un criminale della portata di Brusca, venga rimesso in libertà. Più adatto a lui
    il fine pena MAI!! 😠

  10. La vergogna superata alla grande dallo stato italiano da giudici che ogni giorno che passa fanno pensare se hanno fatto stage in Bielorussia o Corea del Nord , sconti ai mafiosi perché collaboravano, bastava dire o collabori o fai la stessa fine che hai fatto fare al bambino ma senza strangolarti bastardo a mente serena nell’acido

  11. Il crimine organizzato in Italia non finirà mai. Da tempo ormai la ‘Ndrangheta è l’organizzazione criminale più potente sul pianeta. E ultimamente è entrata in affari “ legali, riciclando astutamente denaro. È entrata, almeno in Calabria, nella PA. E nella politica dei piccoli comuni.
    Nè arredi alcuni e ne compaiono altri. Come può finire tutto questo? Non con metodi democratici. Mi duole dirlo, ma lo ripeto: le criminalità organizzate, cancro per la società e per le imprese, vanno combattute con metodi militari. Alla guerra dichiarata allo Stato si risponde con la guerra. Uno come Brusca parlava non con accordi Stato-mafia, ma con droghe apposite. E poi fucilazione. E così avanti uno dopo l’altro. Con l’ausilio anche dei servizi segreti

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