Mancini: “Non c’è una rinascita del calcio italiano”

Ci sono tre squadre ai quarti di Champions”, Napoli, Milan e Inter, “ma non si può parlare di rinascita del calcio italiano. Al massimo dei club di Serie A. Su tre squadre, gli italiani al massimo sono sette o otto. Ci fossero cinquanta, sessanta giocatori italiani sarebbe diverso, magari anche la metà, ma così no”.

Queste le nette parole del commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini, pronunciate ieri in una conferenza stampa, a margine del ritiro degli azzurri, pronti a scendere in campo giovedì contro l’Inghilterra e domenica contro Malta nell’ambito delle qualificazioni agli Europei del 2024.

I giovani italiani non giocano” ha poi aggiunto Mancini, parlando dei problemi del nostro calcio. “Ad esempio, perché nessuno in Italia ha preso Gnonto? Poteva giocare per la Sampdoria o la Fiorentina, invece non lo ha preso nessuno e gioca titolare in Premier League. In Olanda c’è Oristanio che sta facendo bene in Eredivisie” ha spiegato il ct, sottolineando che, “dobbiamo cercare di scovare giocatori da qualche parte, in tutti i modi”. Così si spiegano le convocazioni di Simone Pafundi, classe 2006 dell’Udinese che ha giocato solo 9 minuti in Serie A, ma che per Mancini nella lista dei convocati in Azzurro viene “prima lui, poi tutto il resto”, perché “la speranza” è che possa “essere un giocatore della Nazionale per i prossimi 20 anni”, e Mateo Retegui, 23enne attaccante argentino naturalizzato italiano del Tigre, attualmente in prestito al Boca Juniors, che “speriamo possa essere importante per noi, perché è un giovane sveglio”.

Di italiani che segnano non ce ne sono molti” ha poi aggiunto Mancini, secondo cui questo è il problema del nostro calcio. “Anni fa dissi che in Nazionale dovevano giocare i calciatori nati in Italia, ma questo problema non c’era ancora e il mondo è cambiato” ha aggiunto il ct. “Tutte le Nazionali europee hanno diversi giocatori naturalizzati, noi abbiamo parecchi ragazzi che hanno fatto tutta la trafila con noi e poi sono stati convocati dalla Nazionale maggiore di altri Paesi, quindi stiamo facendo la stessa cosa. Se c’è la possibilità di prendere nuovi giocatori, li prendiamo”. 

Ma perché gli attaccanti italiani non segnano più come un tempo? Secondo l’allenatore azzurro è perché “nessuno gioca più per strada. Noi giocavamo tre o quattro ore per strada, poi andavamo ad allenarci. Oggi questo non accade più. Non è un caso se i grandi giocatori nascono in Paesi come Uruguay, Argentina o Brasile, dove si gioca ancora molto per strada”.

4 thoughts on “Mancini: “Non c’è una rinascita del calcio italiano”

  1. Ci sono sport migliori del calcio ⚽️ e in Italy il calcio è in mano a arbitri comprati più o meno da una sola società e a forza di tirare la corda ora la corda si romperà e resterà in mano a tutti

  2. Primo arriva la municipale e ti sequestra il pallone, secondo i costi per una famiglia che vuole segnare il figlio in un club sportivo sono esorbitanti! Ditelo a Mancini

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