Izium, l’altra Bucha delle torture russe
Non c’è stata solo Bucha. Oltre ai massacri e all’orrore che i russi hanno inflitto a quel sobborgo di Kiev, esiste un’altra città dell’Ucraina teatro di violenze: Izium, nella parte orientale del Paese.
E non per un mese soltanto, come accadde a Bucha, durante l’occupazione dell’esercito invasore di Mosca, ma per quasi sette mesi, durante i quali i soldati di Vladimir Putin hanno trasformato quel luogo in un loro centro strategico e logistico.
Un’indagine della Associated Press ha documentato le torture russe a Izium, che erano sistematiche: l’agenzia di stampa internazionale ha individuato almeno dieci luoghi dove venivano praticate le sevizie contro civili e militari.
Nell’inquietante elenco ci sono una profonda fossa senza sole in un complesso residenziale con le date scolpite nel muro di mattoni, una viscida prigione sotterranea che puzzava di urina e cibo in decomposizione, una clinica medica, una stazione di polizia e un asilo. […]
In una fossa comune creata dai russi e scoperta nei boschi di Izium, almeno 30 dei 447 corpi recentemente dissotterrati portavano segni visibili di tortura: mani legate, ferite da arma da fuoco ravvicinate, tagli da coltello e arti rotti. […]
Non vi crede più sfessino
Non si capisce neanche tentando di metterlo in un traduttore…
…..sentiamo a chi si dovrebbe credere….!!
A Putin logico. cone per il covid ad internet