SONDAGGIO – È giusto usare lo ‘schwa’ nella lingua italiana?

Che cos’è lo schwa e perché oggi si parla tanto di questo simbolino simile a una ‘e’ rovesciata? Il termine ‘scevà’, che deriva dal tedesco ‘schwa’ a sua volta risalente all’ebraico antico, è un simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale che da alcuni anni viene utilizzato da una moltitudine di attivisti e attiviste, ma anche linguisti, case editrici, redazioni, illustratori e aziende, come lettera finale di quelle parole della lingua italiana che, altrimenti, seguendo le regole della grammatica dovrebbero essere declinate al maschile plurale sovraesteso (Ciao a tutti, benvenuti a tutti, ndr).

Il problema di questo modo di esprimersi? Spesso non basta dire ‘Buonasera a tutti e a tutte’, per includere la moltitudine. Infatti in quella platea potrebbero esserci anche persone di genere non binario, cioè soggetti che non si riconoscono nella dualità maschile/femminile. Da qui l’idea di introdurre lo schwa.

L’avanzata del simbolo è considerata eccessiva per alcune categorie sociali, tanto che è nata anche una petizione online ‘Lo schwa (ə)? No, grazie. Pro lingua nostra’, promossa dal linguista Massimo Arcangeli e che ha come obiettivo quello di fermare la “pericolosa deriva, spacciata per anelito d’inclusività da incompetenti in materia linguistica, che vorrebbe riformare l’italiano a suon di schwa”.

E voi da che parte state? Siete favorevoli all’uso della schwa oppure vi sembra una follia cambiare la lingua italiana? Votate il sondaggio di iNews e diteci la vostra!

7 thoughts on “SONDAGGIO – È giusto usare lo ‘schwa’ nella lingua italiana?

  1. Ma figuriamoci, gli italiani non distinguono le A dalla Z… figuriamoci il resto! Se tanto ci tengono alla purezza dell’italiano iniziassero ad abbandonare i tanti termini dialettali o di altre lingue che riempiono le nostre frasi.

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