SONDAGGIO – È giusto usare lo ‘schwa’ nella lingua italiana?
Che cos’è lo schwa e perché oggi si parla tanto di questo simbolino simile a una ‘e’ rovesciata? Il termine ‘scevà’, che deriva dal tedesco ‘schwa’ a sua volta risalente all’ebraico antico, è un simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale che da alcuni anni viene utilizzato da una moltitudine di attivisti e attiviste, ma anche linguisti, case editrici, redazioni, illustratori e aziende, come lettera finale di quelle parole della lingua italiana che, altrimenti, seguendo le regole della grammatica dovrebbero essere declinate al maschile plurale sovraesteso (Ciao a tutti, benvenuti a tutti, ndr).
Il problema di questo modo di esprimersi? Spesso non basta dire ‘Buonasera a tutti e a tutte’, per includere la moltitudine. Infatti in quella platea potrebbero esserci anche persone di genere non binario, cioè soggetti che non si riconoscono nella dualità maschile/femminile. Da qui l’idea di introdurre lo schwa.
L’avanzata del simbolo è considerata eccessiva per alcune categorie sociali, tanto che è nata anche una petizione online ‘Lo schwa (ə)? No, grazie. Pro lingua nostra’, promossa dal linguista Massimo Arcangeli e che ha come obiettivo quello di fermare la “pericolosa deriva, spacciata per anelito d’inclusività da incompetenti in materia linguistica, che vorrebbe riformare l’italiano a suon di schwa”.
E voi da che parte state? Siete favorevoli all’uso della schwa oppure vi sembra una follia cambiare la lingua italiana? Votate il sondaggio di iNews e diteci la vostra!
No mai
La lingua italiana va tutelata da tutte queste contaminazioni demenziali !!!
Una cagata
mai nella vita!
per parlare di inclusione si creano mille distinzioni. questo vale per tutto. fine del discorso
Demenziale anche solo porsi il problema
Ma figuriamoci, gli italiani non distinguono le A dalla Z… figuriamoci il resto! Se tanto ci tengono alla purezza dell’italiano iniziassero ad abbandonare i tanti termini dialettali o di altre lingue che riempiono le nostre frasi.
No