Putin e il ‘metodo Shpilkin’. Così ha falsificato un voto su tre

Tanti attori usano il metodo Stanislavskij. Il presidente russo Vladimir Putin preferisce il metodo Shpilkin, grazie al quale ha stravinto le elezioni farsa del 15-17 marzo con un margine più ampio di quello reale.

Di cosa si tratta? Di un sistema per gonfiare i voti. Come se non fossero stati abbastanza il clima di terrore nel Paese, i soldati con i mitra nei seggi, l’esclusione dei rivali non graditi e le indicazioni di voto ai dipendenti pubblici, lo zar si sarebbe anche premurato di riempire le urne di schede a suo favore. Una ipotesi riportata dai media indipendenti russi, che hanno analizzato il 97% dei voti elaborati dalla Commissione elettorale centrale.

Sergey Shpilkin è uno statistico che dal 2007 analizza le tornate elettorali russe. Il suo lavoro gli è valso numerosi premi, ma anche l’inserimento, a febbraio del 2023, nella lista degli agenti stranieri stilata dal Cremlino. Il cosiddettometodo Shpilkinconfronta la distribuzione dei voti per i diversi candidati con l’affluenza alle urne in ogni singolo seggio elettorale. In caso di elezioni senza brogli la proporzione dei voti a favore di ciascun candidato non cambia, o lo fa solo marginalmente, a seconda del tasso di partecipazione. Tutto cambia però se le urne vengono riempite con schede taroccate: in questo caso il vantaggio del candidatofraudolentoschizza in alto assieme all’affluenza. Ed è esattamente questo che è accaduta, ancora una volta, in Russia.

Si tratterebbe di un meccanismo ben oliato. Già nel 2018, quando Putin vinse col 76% dei voti, almeno 1.700 seggi elettorali avevano avuto risultati statisticamente anomali, rilevati da Shpilkin e dal collega Dmitry Kobak. Il fatto è che tutto ormai avviene, per così dire, alla luce del sole. Molto banalmente, basterebbe sostituire le schede a favore di un candidato rivale con altre per Putin e il metodo Shpilkin non funzionerebbe più. Ma il Cremlino non si preoccupa nemmeno più dell’ovvietà dei brogli; anzi, sembra quasi compiaciuto che vengano notati. E ai voti inventati vanno aggiunti quellicostrettidai soldati che kalashnikov in mano sono entrati nelle cabine assieme agli elettori, o che si sono presentati casa per casa nei territori ucraini occupati.

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