Il grande ritorno dei ‘vitalizi’ per gli ex senatori

In settimana il Consiglio di garanzia del Senato, nell’ultima seduta utile prima del proprio rinnovo, ha deciso un passo indietro rispetto al taglio dei vitalizi, introdotto nel 2018 da una delibera fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle.

In particolare, il Consiglio di garanzia ha deciso, per chi ha fatto almeno una legislatura prima del 2012, il ripristino del calcolo pensionistico su base retributiva. Con la riforma del 2018, infatti, per gli assegni relativi al periodo precedente al 2012, era stato introdotto un taglio ai vitalizi’, allorché era stata decisa l’introduzione del sistema contributivo, basato sul calcolo di quanto effettivamente versato, al posto di quello retributivo, ovvero sulla base dello stipendio percepito. Con la riforma 2018, in certi casi il ricalcolo aveva fatto ridurre il ‘vitalizio’ anche del 50%.

In totale, grazie al taglio, il Senato aveva risparmiato tra i 40 e i 60 mililioni di euro all’anno, per un totale di 200 milioni di euro nei cinque anni in cui la misura è rimasta in vigore.

La proposta di riforma, il ‘taglio del taglio’, è stata presentata dal presidente Luigi Vitali, ex senatore di Forza Italia, che si è espresso a favore. “La delibera del 2018 era scritta male” ha evidenziato. Rispetto a quanto riferito, l’ex Cinque Stelle Ugo Grassi avrebbe votato a favore, contrari Pasquale Pepe e Alberto Balboni, rispettivamente di Lega e Fratelli d’Italia, mentre Valeria Valente del Partito Democratico si sarebbe astenuta. La mozione è passata in quanto il voto del presidente del Consiglio di garanzia vale doppio.

Proprio nell’ultimo giorno utile, il centrodestra ha messo a punto questo colpo di mano, confezionando un regalo a chi già gode di vantaggi e trattamenti di favore, dimenticando cittadini e imprese che ogni giorno si sacrificano per sbarcare il lunario” è l’accusa del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, che sottolinea come il Consiglio di garanzia abbia deciso nell’ultima seduta prima del rinnovo dell’organo, composto per la maggior parte da ex senatore e in scadenza. “I patrioti della Meloni ripristinano i vitalizi alla chetichella” aggiunge.

Viceversa, ha esultato l’associazione degli parlamentari, che festeggia una misura che costa “solo” 6 milioni l’anno tra il 2019 e il 2023, sostenendo che è stato “ripristinato lo stato di diritto”.

11 thoughts on “Il grande ritorno dei ‘vitalizi’ per gli ex senatori

  1. La rivalutazione delle pensioni da 40 e più anni di contributi versati resta ancora bloccata? Solo per gli onorevoli si ripristina lo stato di diritto? Naturalmente ora destra e sinistra uniti! W l’Italia!!!! la CGL ha riposto le bandiere nell’armadio?

  2. Che cavolo dice Conte , il presidente della commissione e un ex forza Italia ma lega e fratelli d’Italia hanno votato contro mentre l’ex 5 stelle ha votato a favore e il PD si è astenuto .Quindi che se ne stia zitto

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