Schlein sfida Meloni sul salario minimo: “Non volti la faccia”

Sul salario minimo chiediamo la spinta delle persone. La nostra proposta è stata affondata in Parlamento dal governo, ora lo sfidiamo: vediamo se farà la stessa cosa davanti alle firme di migliaia di cittadini e cittadine. Vedremo se Giorgia Meloni avrà il coraggio di voltare la faccia dall’altra parte”.

Queste le parole pronunciate ieri, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’, dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Trascorso il Primo Maggio a Portella della Ginestra, la leader dem ha deciso di rinverdire la propria battaglia per l’introduzione in Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei, del salario minimo, avendo presentato nei giorni scorsi in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare.

Martedì 30 aprile, infatti, una delegazione di Pd, Movimento Cinque Stelle e Allenza Verdi-Sinistra ha depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare perrafforzare i contratti collettivi e stabilire che sotto i 9 euro l’ora non è lavoro ma sfruttamento”. A norma di legge servono almeno 50mila firme per far sì che la proposta arrivi in Parlamento. L’obiettivo delle opposizioni è di raccoglierne almeno il doppio, 100mila, dopo che i partiti di maggioranza, lo scorso dicembre, avevano votato un maxiemendamento per affossare la proposta. Un anno fa, a margine della propria proposta in Parlamento, le opposizioni avevano raccolto a sostegno del salario minimo 300mila firme in appena una settimana.

Sull’introduzione di un equo compenso, il governoha buttato la palla in tribuna per prendere tempo. Ma Giorgia Meloni lo ha detto di non volere il salario minimo. E invece in Italia c’è una questione salariale grande come una casa, che non si risolve con bonus e spot elettorali”, ha detto ieri Schlein, criticando il ‘bonus Befana’ presente nel decreto ‘Primo Maggio’: “Intanto direi che è bizzarro annunciare a un mese dalle Europee un bonus da erogare a gennaio 2025. E comunque, ribadisco, i bonus non cambiano il destino delle famiglie”. Per questo, ha concluso la segretaria dem, “il Pd continuerà a rafforzarsi e a lavorare al cambiamento. Mi appello a chi un anno fa ci ha sostenuto spiazzando i pronostici, chiedendo un partito dall’identità chiara e comprensibile: il cambiamento è un lavoro lungo, ma continuate a sostenerci perché noi non ci fermiamo”.

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