L’Italia va in fumo, dal 2008 distrutta un’area come l’Umbria

Nel 2021 sono andati in fumo quasi 160mila ettari di superfici boscate e non, con un aumento del 154,8% rispetto all’anno precedente. Nel complesso, dal 2008 al 2021, in Italia oltre 5mila incendi hanno ‘cancellato’ un’area grande quanto l’Umbria, oltre 723mila ettari.

Questi i numeri del report ‘Italia in fumo’, realizzato da Legambiente.

Dal 1 gennaio al 15 luglio 2022, documenta il rapporto, in Italia sono bruciati più di 26mila ettari di territorio, mentre tra il 15 giugno e il 15 luglio gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati quasi 33mila tra are boschive, urbane e rurali.

Lo scorso anno i reati tra incendi dolosi, colposi e generici sono cresciuti del 27,2% rispetto all’anno precedente. La regione più colpita per reati ed ettari alle fiamme è la Sicilia, seguita da Calabria, Puglia e Campania.

Occorre un radicale cambiamento di approccio e risposta al fenomeno degli incendi che miri a prevenire i roghi” spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “In questa partita servono investimenti veri, ricerca, strumenti e tecnologie, semplificazione di procedure e competenze all’interno di una strategia complessiva definita in condivisione con le popolazioni locali ed i portatori di interesse”.

Ciafani la definisce ”una necessità impellente, anche perché la tendenza che si prospetta nel 2022, e nei prossimi anni, è di una crescita del fenomeno degli incendi boschivi a causa della siccità prolungata che si sta verificando nell’Europa meridionale e le condizioni risultanti che hanno già causato numerosi focolai di incendi prematuri. Un altro segno evidente” conclude, “insieme allo scioglimento dei ghiacciai alpini, della crisi climatica già in atto”.

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