La siccità non si risolverà saltando la doccia

La breve panoramica svolta fin qui sui problemi connessi alla salvaguardia della risorsa idrica suggerisce che il tema è articolato e riguarda diversi fattori. Tuttavia nei giornali e sulle televisioni c’è poco spazio per una fotografia complessiva del fenomeno, ma si sprecano consigli e raccomandazioni sull’uso domestico della risorsa idrica.

Dal tenere chiuso il rubinetto quando ci si lava i denti a non lavare spesso la macchina, fino a non fare docce troppo che frequenti che avrebbero anche controindicazioni dermatologiche. Pratiche sicuramente virtuose, ma che rischiano di distorcere la narrazione del problema e delle sue cause.

Il consumo idrico domestico rappresenta appena il 9.6% di tutta l’acqua utilizzata per azioni umane. L’agricoltura, l’industria e anche la produzione energetica, con la necessità di raffreddare le centrali, assorbono la restante parte del fabbisogno idrico.

Farsi una doccia in meno, dunque, è una buona abitudine, ma non si configura come dirimente rispetto ad un problema che riguarda i cambiamenti climatici, i pochi investimenti, le politiche miopi della classe dirigente.

6 thoughts on “La siccità non si risolverà saltando la doccia

  1. Come al solito si scarica il problema sul singolo, e si scarica anche il barile delle (it)responsabilità politiche degli ultimi decenni. Tra l’altro con la classe dirigente odierna, fatta di ignoranti impegnati soltanto ad arricchirsi e a rimanere attaccati alla poltrona, litigando costantemente, non c’è speranza di uscire dal tunnel.

  2. Tanto prima o dopo arriveranno piogge continue e torrenziali. Infatti questo caldo continuo fa evaporare le acque di oceani e mari interni. E tutto finisce in nuvole che prima o dopo si scaricheranno. Aspettiamoci un agosto di pioggia..

  3. Purtroppo,Raffaele, la pioggia si arriverà perché nonostante tutto la pioggia che cade bene ho male è sempre allo stesso livello ogni anno… il problema è che noi in Italia non siamo in grado di immagazzinare l’acqua piovana e questo si tramuta nell’uso spropositato dei fiumi…

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