Terremoto nella notte nei Campi Flegrei

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.9 ha colpito la città di Napoli questa mattina alle 5:44, con epicentro nella zona dei Campi Flegrei. Il movimento tellurico ha svegliato molti napoletani, che l’hanno avvertito distintamente, soprattutto ai piani alti dei palazzi.

L’evento sismico è stato localizzato ad una profondità di 3 chilometri con epicentro nel golfo, provocando momenti di apprensione soprattutto nella zona di Bacoli, dove diverse persone spaventate sono scese in strada. Segnalazioni di avvertimento sono giunte anche da diversi quartieri di Napoli, sottolineando l’impatto diffuso della scossa.

Questa non è stata l’unica manifestazione sismica recente nella regione. La notte precedente, una scossa di magnitudo 2.4 era stata avvertita alle 3:47, coinvolgendo residenti nella zona dei Campi Flegrei, nei quartieri di Agnano e Bagnoli, a Napoli e nei comuni limitrofi tra Pozzuoli e Bacoli. Questo evento si inserisce in uno sciame sismico caratterizzato principalmente da movimenti di bassa intensità, mai superiori a 1.4 di magnitudo.

I Campi Flegrei rappresentano un’area vulcanica attiva con una struttura chiamata “caldera”, che si estende da Monte di Procida a Posillipo, includendo anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli. La storia eruttiva di questa zona risale a migliaia di anni fa, con l’ultima eruzione significativa avvenuta nel 1538, che ha dato origine al cono di Monte Nuovo. Da allora, la caldera è rimasta “dormiente“, ma continua a mostrare segnali di attività, come sismicità, fumarole e deformazioni del suolo.

In particolare, la caldera dei Campi Flegrei è soggetta al fenomeno del bradisismo, caratterizzato da fasi di lento abbassamento del suolo alternate a fasi di sollevamento più rapido. Questo sollevamento può essere accompagnato da attività sismica, che sebbene non raggiunga magnitudo elevate, può causare danni a infrastrutture ed edifici.

Le maggiori crisi bradisismiche recenti si sono verificate nei periodi 1970-1972 e 1982-1984, durante i quali i residenti del centro storico di Pozzuoli sono stati evacuati e ricollocati in quartieri alla periferia della città. Dal 2005, si è registrato un nuovo sollevamento del suolo che ha causato centinaia di terremoti.

Dal 2012, il protrarsi delle variazioni di alcuni parametri geofisici e geochimici monitorati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano ha portato ad innalzare l’allerta al livello giallo e ad attivare la fase operativa di attenzione. Ciò sottolinea la necessità di continuare a monitorare da vicino l’attività sismica e vulcanica nella regione e di adottare misure preventive adeguate per garantire la sicurezza della popolazione.

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