Ucraina, l’Italia riduce la protezione Ue per i profughi

L’Italia ha adottato un dpcm che riduce la protezione temporanea per i profughi dall’Ucraina, decisa dal Consiglio Ue. 

Il presidente del Consiglio Draghi ha firmato il decreto che attua la direttiva 55 del 2001, respingendo però l’invito della Commissione europea e dell’UNHCR ad allargare la platea di destinatari di protezione umanitaria a tutti coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina. La maggior parte dei paesi Ue ha invece limitato la protezione temporanea alle persone di nazionalità ucraina e a coloro che già godevano di una qualche tipologia di protezione giuridica, lasciando fuori 5 milioni di persone regolarmente residenti in Ucraina ma non di nazionalità ucraina, di cui 100mila avevano tentato di lasciare il paese dall’inizio del conflitto.

Una linea proposta in origine da PoloniaUngheriaCechia e Slovacchia, ma la posizione conservatrice del blocco di Visegrad si rivela come la posizione prevalente in Europa, in contrasto anche con l’Agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR), che aveva invitato a rilasciare la protezione a tutti coloro in fuga dall’Ucraina. Una scelta che l’avvocato Dario Belluccio definisce “pericolosamente etnocentrica”, ed è un segnale di come “sul fronte delle politiche dell’immigrazione la crisi ucraina si rivela una bolla, non un cambio di orientamento dell’Ue”, spiega la docente di diritto dell’Unione europea, Chiara Favilli a Il Fatto Quotidiano.

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