Non solo ‘Facebook down’: i guai di Zuckerberg

Ieri, la galassia di Facebook è stata irraggiungibile per ore: il popolare social network, oltre a WhatsApp, Instagram e Messenger, ma anche all’app di realtà virtuale Oculus, sono rimasti inaccessibili per oltre cinque ore, con migliaia di segnalazioni provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti.

La più grande interruzione di servizio dal 2008, che ha portato l’azienda a perdere quasi il 6% a Wall Street, tuttavia, non è l’unico problema che Facebook ha avuto nelle ultime 48 ore.

Domenica sera, infatti, sull’emittente televisiva americana CBS è andata in onda un’intervista a un’ex dipendente dell’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg, Frances Haugen, che ha spiegato, dati alla mano, tutte le storture provocate dal social. 37enne dell’Iowa con una laurea in ingegneria informatica e un master ad Harvard, prima di dimettersi Haugen ha raccolto migliaia di documenti interni dell’azienda, consegnandoli al Congresso e alla stampa, diventando la whistleblower tra le principali fonti dell’inchiesta ‘Facebook Files’ del Wall Street Journal, che ha rivelato come il social network avvantaggi potenti e politici nella moderazione, come i dirigenti vengano ’scudati’ dalle cause penali e come Instagram nuoccia alla psiche dei più giovani.

Ospite di CBS domenica sera, Haugen ha spiegato, supportata da documenti e dati, come l’azienda di Zuckerberg abbia consciamente attuato dei meccanismi di disinformazione, polarizzazione dell’opinione pubblica e influenza negativa sui più giovani, privilegiando “la crescita rispetto alla sicurezza”. “Quello che ho visto ripetersi dentro a Facebook” ha detto l’informatica “è il conflitto di interessi tra quel che è bene per il pubblico e quel che è bene per Facebook. E Facebook, più e più volte, ha fatto scelte basate sui propri interessi”.

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