Gli agenti del Beccaria abusavano dei detenuti con sacchetti di sabbia

Il “metodo di violenze” sui minori detenuti nel carcere Beccaria di Milano “ha avuto il suo principale fondamento nel contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali, con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti”.

Fra questi, anche l’ex comandante della Polizia penitenziaria Francesco Ferone, che è stato sospeso e “che ha consapevolmente agevolato e rafforzato le determinazioni criminose dei suoi sottoposti”. Lo scrivono l’aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena nella richiesta di custodia cautelare da cui è scaturita l’ordinanza del gip Stefania Donadeo, che ha portato all’arresto di 13 agenti del Beccaria e alla sospensione di altri otto.

Agli atti dell’inchiesta c’è anche uno scambio di mail tra la madre di un detenuto vittima di un pestaggio e l’allora direttrice Maria Vittoria Menenti, che non risulta indagata. La madre del ragazzo, il 2 gennaio 2023, aveva segnalato alla direzione che il figlio presentava evidenti segni di percosse sul volto. Menenti l’aveva rassicurata “sull’adozione delle procedure previste nel caso specifico”.

Lo stesso detenuto, raccontando a verbale un’aggressione subita il 22 dicembre 2022 da tre agenti, ha dichiarato che “mentre si trovava steso a terra davanti all’ufficio del capoposto, ancora ammanettato e sanguinante in volto”, era intervenuta la direttrice “che intimava agli assistenti di togliergli le manette” e “disponeva l’invio in infermeria” del ragazzo. Menenti avrebbe preso parte anche al colloquio di un altro giovane “con il comandante e la psicologa” su presunte violenze del 18 dicembre 2022. Stando a quanto riferito dalla procuratrice Letizia Mannella, per picchiare i detenuti gli agenti avrebbero utilizzato anche dei sacchetti di sabbia per non lasciare traccia delle violenze. “Il clima era invivibile, i ragazzi sapevano che in qualsiasi momento potevano essere pestati”, ha detto Manella.

Lo scorso dicembre si è insediato al Beccaria il nuovo direttore Claudio Ferrari, il quale, secondo le parole intercettate degli agenti indagati, non avrebbe più dato loro “protezione“.

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