Fratelli d’Italia ritira la proposta sul carcere per i giornalisti

Fratelli d’Italia ha deciso di ritirare gli emendamenti presentati dal senatore Gianni Berrino al disegno di legge sulla diffamazione con cui si chiedeva la reintroduzione della pena detentiva per i giornalisti. Nella proposta era stato chiesto il carcere fino a quattro anni e mezzo in caso di diffamazione aggravata. Berrino ha spiegato il motivo del dietrofront: “Avevo presentato due emendamenti per garantire la piena tutela delle persone offese da meccanismi di “macchina del fango”. La necessità di procedere con celerità all’approvazione del ddl sulla diffamazione, mi ha convinto a ritirare gli emendamenti. In ogni caso, alleggerivano sensibilmente le pene attualmente previste”.

A dare notizia del dietrofront era stato, e non senza polemica, il senatore del Pd Filippo Sensi. Ha scritto sui social, attraverso il profilo del blog politico Nomfup: “La destra ritira gli emendamenti che chiedevano il carcere ai giornalisti. Resta un provvedimento orrendo. Una vendetta che penalizza e punisce il lavoro dell’informazione e sul quale dobbiamo fare una opposizione durissima, senza sconti. Tolta la foglia di fico resta la vergogna”.

A criticare gli emendamenti era stata anche la segretaria del sindacato dei giornalisti Fnsi, Alessandra Costante: “Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata “diffamazione grave” significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche”.

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