Il dicembre nero degli ospedali italiani, tra Covid e influenza

In tutta Italia gli ospedali sono sotto stress, per colpa del picco contestuale di influenza e sindromi parainfluenzali, che nell’ultima settimana hanno interessato un milione di italiani. Anche il Covid gioca un ruolo di primo piano, nonostante, “dopo la sostanziale stabilità registrata il 19 dicembre, per la prima volta torna il segno meno nel bollettino”, ha spiegato la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere.

Una delle regioni maggiormente sotto pressione è la Lombardia, che nei giorni scorsi ha bloccato i ricoveri non urgenti nelle strutture ospedaliere e sociosanitarie della Città Metropolitana di Milano. Il provvedimento, preso a seguito di un incontro tra i direttori generali e l’assessore al Welfare lombardo, Guido Bertolaso, ha l’obiettivo di liberare posti letto per chi arriva dai pronto soccorso. Anche Roma è costretta a fare i conti con il sovraffollamento: mancano posti letto e le ambulanze del 118 restano bloccate fuori dagli ospedali anche per dodici ore, con il risultato che soltanto metà dei mezzi di soccorso è a disposizione, mentre i ritardi inevitabilmente si accumulano.

Oltre che con ilLong Covid’, gli italiani sono costretti a fare i conti anche con la cosiddettaLong Flu’. “Stanchezza, senso di ‘bastonatura’, recupero lento dai disturbi respiratori della fase acuta”, questi i sintomi della nuova influenza che non passa dopola settimana di passione”, ha spiegato il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, all’agenzia AdnKronos. Secondo lo specialista, la Long Flupuò trascinarsi per 3-4 settimane”, un periodo in cui “un altro rischio sono sicuramente anche le complicanze batteriche, che arrivano a causa di una riduzione delle difese immunitarie che caratterizza la fase post-acuta”.

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