A che punto siamo con la prima pillola anti-cancro?

Per il mondo della medicina si starebbe aprendo una nuova era nella lotta al cancro. Secondo uno studio dei ricercatori del City Hope di Los Angeles, una pillola potrebbe essere in grado di bloccare la crescita dei tumori.

Il farmaco è stato chiamato AOH1996, le iniziali e la data di nascita di una bimba morta di tumore a nove anni nel 2005. La nuova molecola è stata testata in laboratorio su settanta cellule tumorali, tra cui quelle derivate dal cancro a seno, prostata, cervello, ovaie, collo dell’utero, pelle e polmoni. La sperimentazione sull’uomo è appena iniziata.

È una delle tantissime terapie promettenti, ma siamo ben lontani dal dire che è una panacea anti-cancro” ha però chiarito Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di ricerca dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS-Fondazione Pascale di Napoli. “Il meccanismo di azione consiste nell’interagire con una proteina, PCNA, che è fondamentale per la replicazione del Dna. In particolare, il farmaco sviluppato va a interagire con una isoforma di questa proteina, che è cancro specifica” ha spiegato l’oncologo. “Accade, quindi, che questa interazione interferisca con la replicazione del Dna nella cellula tumorale e questo, a sua volta, porterà alla morte della cellula causata da una rottura del Dna. Una morte selettiva, poiché riguarderebbe solo le cellule tumorali”, ha aggiunto. “Dato che questa forma modificata di PCNA con cui interagisce il nuovo farmaco è stata identificata in diversi tipi di tumore, la molecola potrebbe in prospettiva bloccare in qualche modo la crescita di diversi tipi di tumore. Attualmente, come per tante molecole anticancro”, ha precisato, “è un principio molto interessante, poiché la molecola potrebbe agire sia da sola, sia potenziando l’attività in particolare della chemioterapia”. Normanno ha quindi precisato che “oggi abbiamo dei dati preclinici in linee cellulari e in modelli sperimentali animali che mostrano l’attività di questo farmaco. Non si può dire che la nuova molecola uccida i tumori, ma blocca la crescita di alcuni tumori in sistemi sperimentali”. Inoltre, tale farmaco “mostra anche un possibile sinergismo con la chemioterapia, aumentandone l’efficacia, ma sempre a livello preclinico. Va sottolineato che tantissime terapie hanno funzionato a livello preclinico ma poi, purtroppo, non hanno superato la sperimentazione sull’uomo”.

Al momento, per la prima fase di sperimentazione sull’uomo il farmaco verrà testato su otto pazienti, in modo da trovare la dose massima tollerata, verificando il grado di sicurezza della molecola. Successivamente, nella ‘fase due’, verrà valutata la possibile attività del farmaco sull’uomo. In seguito, nella ‘fase tre’, verrà monitorata l’efficacia del farmaco su sintomi, qualità della vita e possibili benefici rispetto ad alte molecole già in commercio. In caso di superamento di tutte le fasi di sperimentazione, il farmaco dovrà essere prodotto da un’azienda, che dovrà poi richiedere l’autorizzazione per l’immissione in commercio. Insomma, ancorché promettente, la strada della possibile cura è ancora lunga, e potrebbero volerci ancora una decina d’anni prima della sua messa in commercio.

1 thought on “A che punto siamo con la prima pillola anti-cancro?

Lascia un commento