Cosa ne pensano gli italiani di fascismo e antifascismo?

Periodicamente in Italia ritorna forte il dibattito sull’esperienza del fascismo e regolarmente riaffiorano forti differenze, a dimostrazione che nel nostro Paese non c’è una memoria largamente condivisa su questo tema.

La scorsa settimana, in vista del 25 aprile, l’istituto di statistica Swg ha sondato le opinioni degli italiani, per comprendere quali siano gli orientamenti sul tema nel nostro Paese. Dalla rilevazione risulta che un’ampia maggioranza degli italiani, circa i due terzi, considera il fascismo “il male assoluto, si definisce antifascista e ritiene che occorra mantenere viva la memoria dei suoi crimini e dei danni che ha provocato”.

Rispetto alla memoria storica del fascismo, il 38% degli intervistati ritiene che se ne debba ancora parlare, per non dimenticarne le negatività, mentre un ulteriore 21% ritiene di particolare importanza parlarne soprattuttoin questa fase in cui ci sono tendenze a riabilitarlo”; all’opposto, un 17% ritiene che la questione del fascismo sia ormai “sorpassata”, per cui è inutile discuterne, mentre un 15% ritiene che bisognerebbe parlarne “sotto una luce nuova evidenziandone i lati positivi”.

Rispetto all’antifascismo, il 51% degli intervistati lo ritieneun valore che dovrebbe essere di riferimento per tutti gli italiani”, un 9% lo reputa “un valore della sinistra”, un 15% “un aspetto poco rilevante” e un 9%qualcosa di negativo”.

A dichiararsi antifascista è il 63% degli intervistati, mentre il 24% non si considera antifascista, con un 13% che preferisce non rispondere.

Secondo il 74% degli intervistatia scuola non si studia in modo approfondito il periodo fascista”, mentre per il 68% “l’Italia non ha ancora fatto sufficientemente i conti con il passato fascista”. Il 66% degli intervistati ritiene cheil fascismo è stato il male assoluto”. Secondo il 45% delle persone interpellate da Swg “la lettura del periodo fascista è troppo di parte e condizionata dal punto di vista della sinistra”, mentre per un 38% “fascisti e partigiani comunisti vanno posti sullo stesso piano”.

26 thoughts on “Cosa ne pensano gli italiani di fascismo e antifascismo?

  1. Comunismo, fascismo è ormai acqua passata, fa parte di un momento storico molto complesso e turbolento figlio dell’esito della prima guerra mondiale. Nuovi equilibri che l’egoismo di certe nazioni non volle accettare Oggi il termine fascismo è stato strumentalizzato e mantenuto in vita come cavallo di battaglia In assenza di una visione lungimirante. Finiamola e pensiamo più in grande

  2. Sarebbe ora di piantarla e di tentare un approccio alla politica un pochino più pragmatico e tranquillo.
    Laddove mancano argomenti si taccia l’avversario di fascismo o comunismo.
    La guerra civile post 2GM non è mai finita. Sarebbe ora di seppellire l’ascia e costruire il un futuro meno litigioso e più concreto.

  3. Il fascismo era sostenuto dal 70% degli italiani, quindi era maggioritario, indiscutibilmente maggioritario. Poi è’ andata come è andata, la guerra è’ stata persa, quel 30% minoritario di sinistra al soldo della Unione sovietica si e’ schierato con i nemici d’oltremanica e a guerra finita sembrava che avessero fatto tutto loro. Hanno sfruttato la guerra persa per regolare i conti con il nemico politico, con i fascisti sopravvissuti e le loro famiglie. Che bei ceffi da galera. Poi la storia l’hanno scritta i vincitori, come hanno dettato l’agenda politica del dopoguerra e anche quella attuale, tant’è che la nostra indipendenza e sovranità dal 1947 e’ praticamente sparita. Ma secondo alcuni il 25 aprile e’ la festa della liberazione, bel coraggio …

  4. Un paese che campa da anni di commemorazioni varie. Si guarda al passato per negligenza e/o incapacità di programmare ed agire per il futuro.
    Dalla politica alla lotta alla criminalità alle riforme ( vedi burocrazia e giustizia) si discute ma non si realizza.
    Lavarsi la bocca con le parole “ antifascismo, liberazione , costituzione” etc , o nominare di continuo i poveri Falcone e Borsellino , non cambia la realtà: la criminalità esiste sempre, con le connivenze politiche. E i problemi gravissimi della nostra società esistono sempre.
    Nascondersi dietro le “ belle” parole e vivere di commemorazioni è una tattica che ha stufato gran parte dei città.
    Per non citare poi le ipocrite continue frasi sul rispetto della Costituzione; ma quale rispetto se, in barba al “ ripudio della guerra…”, si è partecipato attivamente alla , illegittima invasione dell’Iraq e ad altre guerre recenti e si partecipa alla guerra Russia Ucraina fornendo armi ad una parte.
    E ancora non si rispetta ( come da Costituzione) la proprietà privata: chi occupa viene quasi protetto dalle istituzioni.
    Parole parole, ma i fatti raccontano il contrario.

  5. Si scrive che il fascismo è finito e non c’è più, lo dicono anche i politici di destra. Diamogli retta.

    Se poi era sostenuto, a suo tempo, dal 70% degli italiani, che significa? Che è meglio che torni? Anche le dittature di sinistra erano sostenute dalla maggioranza fino alle rivoluzioni successive.

    Due facce della stessa medaglia.

  6. Non possiamo paragonare i regimi comunisti con il fascismo. A quei tempi l’adesione al fascismo era spontanea, se non eri fascista non ti buttavano in galera a vita, potevi non pensarla come loro, ma se non diventavi attivista violento ti lasciavano stare. Sotto Stalin ti mandavano in Siberia solo per non avere fiducia nel comunismo, ti rieducavano . Il popolo ti appoggia se porti pane e conquiste, poi se le cose vanno male, se fai scelte sbagliate il popolo si gira dall’altra parte, e noi italiani come voltagabbana siamo campioni olimpici da tempo immemorabile.

  7. settimanale di Milano Il Torchio del 19 giugno 1927, pubblicò un appello veramente eroico: “Avanti, fascisti, che amate il Duce con dedizione appassionata: attraversate le frontiere. Attraversatele a decine, a centinaia, a migliaia. Percorrete tutte le strade del mondo. Perquisite ogni paese. Affondate ovunque le punte delle vostre baionette. Le vostre armi saranno sporcate di fango, di veleno, di sangue. Nei sacri nomi d’Italia e del Duce, colpite, senza pietà, senza tregua, senza rimorsi. Date la caccia una volta per sempre ai falsi italiani, ai finti italiani, agli ex-italiani. Debbono essere abbattuti ovunque si trovano. Lo sterminio deve essere inesorabile ed assoluto. Non deve sopravvivere neanche la loro memoria. Solo così l’Italia sarà liberata da un incubo permanente; solo così essere salvata dall’abisso. La salvezza del Duce lo esige. Avanti, fascisti, uccidete!”

  8. Questi sono noti…

    PIERO GOBETTI fondatore della rivista “Rivoluzione liberale”. Perseguitato e colpito più volte da squadre fasciste morirà a Parigi il 6 febbraio 1926.
    ANTONIO GRAMSCI fondatore del PCI. Arrestato nel 1926, condannato a 22 anni e 9 mesi. Ammalatosi in carcere cesserà di vivere il 27 aprile 1937.
    GIACOMO MATTEOTTI dopo il memorabile discorso alla Camera contro le violenze fasciste nel corso delle elezioni del 1924, fu rapito e assassinato il IO giugno 1924.
    Don GIOVANNI MINZONI parroco di Argenta (Fe). Perseguitato dai fascisti. Aggredito e ucciso dagli squadristi di Italo Balbo il 23 agosto 1923.

  9. C’è ancora chi sceglie o pensa di scegliere il “male minore”, il dittatore “più umano”… ma fatemi il piacere… due , delle tante se non tutte, di forme politiche ignobili.

  10. Per non passare per un simpatizzante comunista….

    con Lenin, sostiene l’autore, che la violenza – i massacri, le fucilazioni e gli arresti di massa – sino ad allora monopolio esclusivo dello Stato feudale-borghese, irrompe nel movimento operaio e socialista. La Čeka, capostipite delle polizie segrete comuniste di tutto il mondo, fu istituita già il 20 dicembre 1917 e venne incaricata di seminare il terrore ancora prima che si fosse formata una vera opposizione al regime. Per reprimere le rivolte contadine la violenza superò ogni misura, assumendo un carattere apertamente sterminatore, con pratiche feroci come la pubblica impiccagione, le esecuzioni di massa, il bombardamento dei villaggi, la deportazione e l’internamento sistematico di intere comunità.

  11. Ora… ma per quale motivo io devo mettere per forza sulla bilancia le due ideologie e scegliere PER FORZA una delle due, spulciando minuziosamente in numeri, i morti le procedure ecc.

    Ma io mando a ******* entrambe, e se potessi gli sputerei pure sopra.

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