Funivia, “tanto il cavo non si spezza”

“Ce ne vuole prima che si rompa una traente o una testa fusa”. Sono queste le parole pronunciate ad un dipendente da Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia Stresa-Mottarone dove una settimana fa è crollata una cabina, causando la morte di 14 persone.

Tadini gli ordinò infatti di non rimuovere il forchettone dalla cabina 3, nonostante il dipendente fosse perplesso sulla possibile tenuta.

Ora, il caposervizio è ai domiciliari, mentre il gestore dell’impianto Luigi Nerini e il direttore di esercizio, Enrico Perocchio, sono tornati liberi, nonostante avessero avallato la scelta di Tadini.

11 thoughts on “Funivia, “tanto il cavo non si spezza”

  1. Girasole, la domanda è come facevano prima a dormire sapendo di aver lasciato consapevolmente innestata “la forchetta” che teneva aperto il freno di emergenza… per me è inconcepibile, roba da pazzi.. ma nemmeno per un secondo piuttosto denuncio e mi licenzio…. Poi al solito con la catena delle responsabilità più ci si avvicina al vertice e più si sentono cose assurde..

  2. Tanto il cavo non si spezza.. ce ne vuole prima che si rompa il traente”… per questo motivo alla fine del processo questi signori se la caveranno con una condanna per omicidio colposo (colpa cosciente). Senza dolo, e così se la caveranno con una pena di pochi anni.. entro i limiti per non tornare più in carcere! Secondo me andrà così…

  3. Tanto il cavo non si spezza, il pilone non crolla, il bullone non cede, il filo di messa a terra qui non serve, l’imbracatura non la metto e tanto meno il casco agli operai…. siamo pieni di queste frasi.

  4. Come dice ferrara nel post, noi Italiani siamo bravi a piangergi addosso ma non siamo capaci di prevenire questi “omicidi bianchi” a volte voluti, a volte cercati e a volte frutto di disinteresse in virtù del dio denaro.
    Che possano riposare in pace le povere vittime

  5. “Tanto il cavo non si spezza” è comunque un ammissione del dolo. Sapevano a cosa potevano andare incontro. Erano coscienti e consapevoli tutti, non è semplice colpa.

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