F1, caos, sanzioni e l’incredibile finale del Gp d’Australia

Il pilota della Red Bull Max Verstappen ha conquistato il successo nel Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento del Campionato del mondo di Formula Uno.

Insieme all’olandese, due volte campione del mondo in carica, sono saliti sul podio il sette volte iridato di Mercedes, il britannico Lewis Hamilton, secondo, e il bi-campione spagnolo dell’Aston Martin Fernando Alonso, terzo, al termine di una gara emozionante, dal finale controverso. Ai piedi del podio l’altra Aston Martin del canadese Lance Stroll, quarto, con il messicano di Red Bull Sergio Pérez quinto.

Quattro partenze, Safety Car, bandiere rosse, incidenti e penalità: all’Albert Park di Melbourne è successo di tutto.

Sin dal primo giro, quando in curva tre, dopo un contatto con Stroll, il monegasco della Ferrari Charles Leclerc è finito nella ghiaia dopo essersi girato, venendo costretto al ritiro, il decimo per incidente o testacoda da quando è a Maranello. Qualche giro più tardi, la gara del Cavallino si è fatta ulteriormente in salita, dopo la scelta di far rientrare lo spagnolo Carlos Sainz ai box all’ingresso di una Safety Car in pista a causa di un incidente del thailandese della Williams Alexander Albon; un giro più tardi, infatti, la direzione gara ha sospeso la corsa, decretando un restart dalla griglia di partenza. Beffando chi aveva cambiato le gomme, Sainz, e quello che prima del pit stop era il leader della gara, il britannico della Mercedes, George Russell. Quest’ultimo, costretto al ritiro per un guasto dieci giri dopo.

A quattro giri dal termine l’ennesimo colpo di scena: il danese della Haas Kevin Magnussen ha un guasto, una rottura del cerchio della posteriore destra, e la gara viene sospesa. Seconda bandiera rossa, ed ennesima ripartenza dalla griglia di partenza, con soli due giri da disputare. Se non che allo spegnimento dei semafori è il caos: le due Alpine dei francesi Esteban Ocon e Pierre Gasly vanno a muro, mentre Sainz, risalito fino a giocarsi il podio, sperona Alonso terzo. Ancora una volta, gara sospesa. E sostanzialmente finita: la Fia decreta il ritorno all’ordine di partenza prima del caos della seconda ripartenza, infliggendo una pesante sanzione a Sainz, cinque secondi, che lo fanno scivolare in dodicesima posizione.

Dopo tre bandiere rosse, mai viste in un Gran Premio di Formula Uno, le vetture chiudono l’ultimo giro praticamente in parata dietro la Safety Car. Indubbiamente, una delle grandi protagoniste della gara.

Guarda le foto.

3 thoughts on “F1, caos, sanzioni e l’incredibile finale del Gp d’Australia

  1. È veramente una vergogna
    Credo che ci sia una mafia che i siciliani insieme i calabresi gli fanno un baffo contro la camorra che c’è dentro la F 1

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