Il pugno duro di Meloni: promossi e bocciati in FdI

Andrea Delmastro Delle Vedove ha salvato il ruolo di sottosegretario alla Giustizia grazie alla difesa di Giorgia Meloni. Per lui niente dimissioni. Ma dallo scivolone sulle informazioni passate al coinquilino-deputato, Giovanni Donzelli, il suo nome è sceso nel borsino di Fratelli d’Italia.

Allo stesso modo, la stella di Donzelli si è un po’ appannata, anche se resta certamente un profilo centrale all’interno del partito. Posizione calante pure quella di Augusta Montaruli, costretta alle dimissioni in seguito alla condanna per peculato, quando era alla Regione Piemonte. Ora è sparita dai radar, benché per lei si parli di un possibile incarico come vicepresidente della commissione Vigilanza Rai.

Chi ha perso altre posizioni nelle gerarchie meloniane è il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, l’unico che osa di tanto in tanto mettere in discussione la linea della leader. Ma anche a livelli più alti, c’è chi non gode più della massima considerazione a Palazzo Chigi. È il caso del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che con Meloni ha un rapporto alla pari e i rumors raccontano di tensioni crescenti. Solo che Crosetto è uno dei pochi intoccabili: nemmeno la premier può permettersi di estrometterlo.

Ma se c’è chi scende nel borsino di Fdi, altri sono in rampa di lancio: Giovambattista Fazzolari, Alfredo Mantovano, Francesco Filini e Walter Rizzetto.

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4 thoughts on “Il pugno duro di Meloni: promossi e bocciati in FdI

  1. Ma come è possibile che personaggi accusati di peculato possano essere ricollocati in una pubblica amministrazione. Questo schifo succede solo in Italia e infatti stiamo percorrendo il viale del tramonto

    1. Meloni è l’unica che sta facendo qualcosa e la rivoterei altre 100 volte come tantissime persone. Lei voti i suoi simili che già si capisce chi siano 🤢

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