Cinque capolavori della letteratura inglese

Gli inglesi hanno sempre rappresentato, per noi europei, un’isola ribelle. Ma mai abbastanza distante per non poterci affascinare con le sue storie epiche e la sua letteratura. Quindi ecco qui un sunto incompleto di ciò che sono i suoi capolavori:

Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio. Un libro di cui non si può fare a meno, che anche oggi riesce ad impersonificare ogni personaggio con qualcuno dei nostri conoscenti, nonostante non viviamo nella campagna inglese, non mangiamo pudding la domenica, non viviamo, ahinoi, di rendita. Un percorso psicologico finemente tessuto dall’autrice che ha voluto mantenersi anonima in tutto il successo della pubblicazione. Per ascoltare questo immancabile capolavoro clicca qui.

Charles Dickens, Oliver Twist. Definito il romanzo sociale per eccellenza, fu pubblicato a puntate fra il 1837 e il 1839, e fu il primo ad avere come protagonista un ragazzo, Oliver, che fatica a vivere una vita degna. Charles Dickens, il realista per eccellenza, non manca mai di trasmettere al lettore il sentimento anti-romantico di cui la sua produzione è piena. Non esistono eroi, nemmeno paesaggi ameni. La vita è dura, Oliver la vive attraverso tutte le sue peripezie. Si può ascoltare qui.

Daniel Defoe, Robinsoe Crusoe. Ognuno di noi nella nostra vita ha visto una riproduzione, una pièce, una battuta o anche solo un riferimento a questo grande romanzo ormai entrato nella cultura dell’umanità a piè pari. Fu scritto nel lontano 1719, ma un naufragio, quando avviene, non riesce mai ad incasellarsi in una spirale temporale, ed è per questo che è consegnato all’immortalità. Uno dei libri più incantevoli della letteratura inglese, che si può ascoltare qui.

Emily Bronte, Cime tempestose. C’è chi lo rilegge ogni Natale, per sentirsi meno solo, per immaginare una relazione che sfidi il tempo e lo spazio come quella fra Heathcliff e Catherine. Unico romanzo della triade delle Bronte, farà una fortuna immensa. Anche questo si può ascoltare qui.

James Joyce, Ulisse. Scritto in sette anni, capolavoro che l’autore voleva inglobare alla sua Gente di Dublino, ben presto si rese conto dell’autonomia di tale romanzo, che ripercorre in un parallelo con l’Odissea la vita monotona e noiosa di Leopold Bloom, un agente pubblicitario irlandese che vaga per Dublino. Sembra una trama senza verve? Ci sarà da ricredersi. Ascoltatelo qui.

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