In Bielorussia chi ‘ferma’ la guerra rischia la pena di morte

In Bielorussia sta per diventare legge la pena di morte per tentato atto di terrorismo. Lo stabilisce una riforma del codice penale approvata in settimana dal parlamento, che ora attende la ratifica del presidente della Repubblica. A confermarlo sono, tra gli altri, l’organizzazione per i diritti umani Viasna, che sul proprio sito web chiarisce che il contenuto del testo di legge non sarebbe stato reso pubblico.

La Bielorussia è il solo paese in Europa ad avere e applicare ancora la pena capitale, ed è inoltre già prevista per i reati di terrorismo. La riforma è giunta dopo che qualche giorno fa il ministero dell’Interno ha sancito che sabotare le ferrovie statali “è un atto di terrorismo” e può costare fino a vent’anni di prigione. 

Dall’aggressione della Russia all’Ucraina infatti, una rete clandestina di ferrovieri, ma anche hacker e membri delle forze di sicurezza dissidenti, ha sabotato quasi quotidianamente i binari che portano verso il territorio ucraino, in modo da bloccare i convogli carichi di armi, attrezzature e scorte alimentari che il governo di Aleksandr Lukashenko ha deciso di assicurare all’esercito dell’alleato russo. […] Le autorità bielorusse hanno risposto compiendo arresti definiti “casuali” dalle fonti di stampa internazionali. La riforma del codice penale approvata dal parlamento bielorusso potrebbe quindi far scattare la pena di morte anche per queste persone. 

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