Visco: “La guerra getta incertezza sull’economia”

La guerra in Ucraina e le sue conseguenze nell’ambito del contesto internazionale “hanno gettato un’ombra di acuta incertezza sull’economia mondiale”, poiché “è a repentaglio la pace nel nostro Continente, elemento cruciale degli equilibri determinatisi nel Secondo dopoguerra. Si tratta di una cesura profonda, oltre che drammatica, che non potrà che portare equilibri diversi, ancorché ora difficili da definire. Ci vorrà tempo per valutare i costi umani, morali nonché economici di questo sovvertimento”.

A dirlo è il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in apertura della XIII Conferenza con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dal titolo ‘Transizione energetica, finanza e clima: sfide e opportunità’.

Il contesto emerso dopo la Guerra Fedda sembra essere rimesso in questione. Sono divenuti incerti il quadro di integrazione economica e finanziaria internazionale e l’articolato assetto multilaterale che, pur tra molte difficoltà, era riuscito a mantenere in vita il dialogo e la cooperazione” ha infatti spiegato Visco, sottolineando inoltre che “la guerra ha reso pressante la necessità di affrontare il nodo della sicurezza energetica” e che “in Europa, dove le politiche energetiche dei singoli Paesi sono inevitabilmente interdipendenti, si pone l’esigenza di affrontare questa sfida in modo collettivo e unitario”.

Per questo, per “garantire approvvigionamenti” energetici “più sicuri nell’immediato e assicurare la sostenibilità economica e ambientale nel medio e lungo periodo” prosegue il governatore, “potrebbe essere necessario discostarsi, temporaneamente, dal sentiero di decarbonizzazione intrapreso, ad esempio rallentando la dismissione delle centrali a carbone, ma occorre evitare che questi scostamenti inducano incertezza sui piani a medio termine, con l’effetto di scoraggiare gli investimenti indispensabili a realizzare la transizione energetica”.

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