Il post sgrammaticato di Valditara in cui difende l’italianità a scuola

Nel suo ultimo post su X il ministro dell’Istruzione Valditara ha ribadito la necessità di garantire la maggioranza di studenti italiani nelle classi, facendolo però con una frase contorta e scorretta dal punto di vista grammaticale: “Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani […], se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana”.

Il post ha generato centinaia di commenti e sfottò degli utenti, che hanno sottolineano l’uso errato del congiuntivo da parte del ministro dell’Istruzione. A commentare l’accaduto è stato anche il Partito democratico, che in un post su X ha scritto: “Il problema delle parole di Valditara non è, solo, nell’italiano stentato ma, soprattutto, nel contenuto. Avalla la propaganda razzista di Salvini sulle classi separate per bimbi italiani e stranieri. Non vogliono più integrazionema seminano odio sulle spalle dei più piccoli”.

In seguito alle polemiche Valditara ha scritto un nuovo post su X in sua difesa. “Quando si detta un tweet al telefono non si compie un’operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto. La scuola italiana che vogliamo è aperta a tutti, ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c’è futuro per una comunità che non abbia identità“.

Pare quindi che la preoccupazione del ministro non siano tanto le difficoltà che affrontano insegnati e alunni alle prese con le barriere linguistiche, o il problema della presenza delle cosiddette “classi ghetto” che rischiano di separare le nuove generazioni di cittadini, invece di farle incontrare. Il timore del governo sembra essere piuttosto quello che una scuola sempre più multiculturale, come continuerà ad essere, possa mettere in crisi il «sistema valoriale» e identitario italiano.