Attentato a Mosca, incriminati quattro uomini in Russia

Ieri un tribunale di Mosca ha incriminato quattro uomini considerati responsabili dell’attentato terroristico avvenuto venerdì al Crocus City Hall, nel quale sono state uccise almeno 137 persone e che è stato rivendicato dall’Isis.

In attesa del processo, che non è ancora stato fissato, i quattro sospettati sono stati messi in custodia cautelare fino al prossimo 22 maggio. Sono accusati di aver compiuto atti terroristici, un reato punibile con l’ergastolo. I fermati, 11 in tutto, sono stati catturati nella regione meridionale di Bryansk. Lo ha affermato in una nota il tribunale Basmanny di Mosca.

Secondo le informazioni diffuse dal tribunale, i quattro incriminati vivono in Russia ma sono cittadini del Tagikistan. Hanno tra i 19 e i 32 anni e si chiamano Dalerdzhon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Mukhammadsobir Faizov. Tre di loro si sono dichiarati colpevoli. Secondo alcuni video diffusi da fonti russe, sarebbero stati torturati dalle forze di sicurezza durante gli interrogatori. Le immagini dell’udienza preliminare, inoltre, mostrano i quattro con evidenti segni di tumefazione sul viso e sul corpo. Uno di loro, Rachabalizoda, apparso precedentemente in un video in cui si vedono i militari staccargli un orecchio, aveva una grossa fasciatura sul lato destro della testa. Un altro, il 19enne Fayzov, è stato trasportato in aula privo di sensi.

In un discorso pubblico tenuto sabato, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli attentatori sono stati arrestati mentre cercavano di raggiungere l’Ucraina, accusando Kiev di complicità nella loro fuga. L’Ucraina ha smentito un suo coinvolgimento e anche secondo l’intelligence degli Stati Uniti gli attentatori hanno agito da soli. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis e secondo l’intelligence americana si è stato compiuto dall’Isis-Khorasan, un braccio dello Stato islamico operativo in Afghanistan. Nel suo discorso Putin non ha mai accennato al terrorismo jihadista.