Il padre di Ilaria Salis: “Siamo stati lasciati soli”

Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi”. Lo ha detto Roberto Salis, il padre di Ilaria Salis, ieri all’uscita del Ministero della Giustizia dopo un incontro con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo”, ha detto il papà della 39enne attivista insegnante di Monza detenuta in carcere a Budapest da quasi un anno, accusata di un’aggressione avvenuta l’11 febbraio 2023 e rinchiusa in cella, ancora in attesa dell’inizio del processo, in condizioni degradanti e in violazione dei diritti umani. “Non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli”, ha denunciato Roberto Salis. “Abbiamo chiesto due cose: i domiciliari in Italia o, in alternativa, in ambasciata in Ungheria. Entrambe ci sono state negate”. Tant’è, i ministri Tajani e Nordio, che hanno incontrato separatamente il padre di Ilaria Salis, hanno detto di essere impotenti, spiegando di non poter interferire con la giustizia ungherese. In particolare, Nordio ha detto che un’interlocuzione tra il dicastero italiano e un organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale e irricevibile.

La Commissione sa che ci sono stati contatti bilaterali tra Italia e Ungheria e hanno discusso la possibilità di una detenzione alternativa, compresa quella dei domiciliari. Questa misura sarebbe in linea con le conclusioni del Consiglio Uesulle misure alternative alla detenzione. Lo ha spiegato ieri la commissaria europea ai Servizi finanziari, Mairead McGuinness, in un intervento in seduta plenaria al Parlamento europeo sul caso. “Desidero richiamare la vostra attenzione sulla decisione quadro del 2009 829/GHA sull’ordine di vigilanza europeo, che consente a un sospettato di essere sorvegliato nel proprio Paese di provenienza nell’attesa di un processo in uno Stato diverso. Questa decisione è stata recepita sia dall’Ungheria sia dall’Italia e mira a prevenire iniquità tra residenti e non residenti nelle fasi del processo, questo perché i secondi spesso sono in custodia più a lungo dei primi”, ha spiegato McGuinness, secondo cui l’assegnazione dei domiciliari a Salis sarebbe in linea con le conclusionidel Consiglio Ue sulle misure alternative alla detenzione approvate durante la presidenza finlandese nel 2019. Queste conclusioni dichiarano che sanzioni e misure di non custodia devono essere considerate quando il caso lo rende opportuno”. La commissaria ha aggiunto che “i problemi riguardanti la detenzione sono principalmente di competenza e responsabilità degli Stati membri; tuttavia, la Carta dei diritti fondamentali richiede che nell’ambito del diritto comunitario le condizioni di detenzione non violino i diritti fondamentali. Inoltre, tutti gli Stati dell’Unione europea si sono impegnati a rispettare gli standard del Consiglio d’Europa sulla questione come le regole dei detenuti del 2006”.

In sostanza, dunque, la commissaria McGuinness ha smentito le ricostruzioni del governo sull’impossibilità di agire. Anche per questo, l’avvocato ungherese di Salis, Gyorgy Magyar, ha detto: “Stiamo aspettando una dichiarazione delle autorità italiane nel caso di Ilaria Salis, per poter poi presentare una nuova istanza per i domiciliari”.

11 thoughts on “Il padre di Ilaria Salis: “Siamo stati lasciati soli”

  1. Se una persona, va in un paese straniero, con intenzioni, diciamo, non propriamente turistiche, sarebbe il caso che dasse un occhio alle loro leggi, divieti e quant’altro…‼️
    Se fosse andata tranquillamente a visitare luoghi e attrazioni turistiche, nessuno, gli avrebbe fatto alcunché, e a quest’ora sarebbe in Italia, tranquillamente a casa sua…‼️
    Il padre, posso capire la sua apprensione, in fin dei conti è sempre la figlia, ma se a suo tempo je avrebbe dato du cartoni, e ‘n po de educazione e rispetto altrui, invece de falla cresce scimmiata de testa e puro attivista, questa situazione non se sarebbe presentata…‼️
    Quando sei ospite de nartro paese, devi de arispettà le leggi e le loro persone, mica come noi in Italia, che chi viè, fa li porci commodi e viè puro pagato e riverito, loro giustamente, pe aricambià er favore, stuprano, spacciano, rapinano ecc ecc…‼️
    Cara famiglia Salis, de che stamo a parlà, che volete pretenne…⁉️
    Me spiace, ma se uno va contro le regole er sistema ecc, deve puro mette a conto le conseguenze…‼️
    Questo è…‼️

  2. Giuste considerazioni, tutto vero
    Però certamente ci sono posizioni estreme da entrambe le parti: in Ungheria rischia addirittura 24 anni di carcere per un pestaggio e da noi quell’imbecille che a bordo di un macchinone si faceva i video per una challlenge ha ammazzato un bambino se l’è cavata con 4 anni e qualche mese.
    Qualcosa non quadra, nè di là nè di qua.

  3. A uno Stato fantoccio come il nostro preferisco uno Stato severo come quello ungherese dove la legge si rispetta altrimenti si va in galera. Alla fine sicuramente la condanna non sarà di 24 anni, in quanto non ha ammazzato nessuno, ma due/tre anni sicuramente se li fa dietro le sbarre .

  4. Mi dispiace per te che sei sempre impegnato a risolvere i casini che combina tua figlia in Italia e all’estero. Eppure è maggiorenne e vaccinata dovrebbe aver capito come ci si comporta in una società civile

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